Le rughe di Venezia
di Antonia dei Todeschi.
Luciano Todesco, nelle sue ricerche sulla toponomastica veneziana afferma che ogni strada di Venezia deve essere stata un tempo un canale e lo si può ancora notare dalla dislocazione urbana, dall’allineamento dei caseggiati che si snodano nel tipico percorso a “fronte d’acqua” pur se questa non esiste più.
Il doppio allineamento sulle sponde di uno stesso canale dava luogo alla disposizione detta “a spina di pesce” frequente ai lati di canali retti e un esempio lo troviamo ad Olivolo che dalla prima formazione a castrum si allargherà oltre il canale, in zona Campo Ruga, articolandosi successivamente a spina di pesce lungo quella che ora è via Garibaldi.
La struttura è ancora ben delineata mentre sotto la strada, ottenuta da una ricopertura nel 1807, vi scorre il canale, rettilineo e chiaramente artificiale che dovrebbe essere opera del XIV secolo, periodo che potrebbe segnare anche la nascita del quartiere lungo la canalizzazione.
“RUGA” allora, sembra essere quindi la denominazione di un antico canale artificiale interrato, che trova ampia diffusione nella topografia veneta con riferimento generico ad un “corso d acqua” e lo si ritrova in “rogia”, “roja” o roia, fatto derivare dal latino medievale “rugia”, a sua volta figlia del classico “arrugia” nascondendo però il significato più arcaico di “solco”. L’ipotesi che le “rughe” siano stati antichi itinerari acquei predisposti, oltre alla linearità degli stessi, può essere sostenuta dal fatto che in esse molti degli edifici presentano rimaneggiati “barbacani” che in origine furono espedienti per guadagnare spazi abitativi in assenza di sottostante terreno.
I più tipici si trovano nelle rughe di Rialto ma non meno significativi sono quelli del Borgoloco, prosecuzione di Ruga Giuffa, il che fa supporre la continuità d una via d acqua che avrebbe dovuto attraversare il Campo di Santa Maria Formosa. Ancora più incisivo è però l esempio della Calle dell’Indorador dove i barbacani delle case sono di notevole ampiezza; qui vi entrava infatti un canale proveniente da quello della Giudecca e che oggi si chiama Rio Terà Ognissanti.
Da: “Lagunarie” ricerche toponomastiche di Luciano Todesco