Le spade schiavone custodite con amore filiale a Perasto
In occasione dell’anniversario della battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) riesumiamo in questi giorni dal nostro archivio una serie di articoli in qualche modo inerenti; questo è del mai troppo compianto Millo Bozzolan
Nel museo di Perasto sono custodite le spade della “marinarezza”, una milizia locale ancora esistente, che forniva i dodici gonfalonieri della bandiera da guerra della Marina da guerra serenissima. Non pensate a un compito facile; in caso di assalto al vascello, i gonfalonieri difendevano fino all’ultimo uomo il vessillo marciano. E così avvenne anche a Lepanto, in cui otto di loro, su un totale di dodici, morirono per difendere quello che è il drappo che ancor oggi, rappresenta i Veneti. Veneto allora come oggi, non è solo un discorso etnico, ma un discorso di appartenenza, sopra ogni cosa, a certi valori. L’amica Teresa Davanzo, in visita alla cittadina, che ne fece un piccolo reportage.
Aggiungo una cosa: a Perasto affermano che le spade schiavone, in uso agli Oltremarini, e distribuite dalla Repubblica di San Marco, erano di fabbricazione locale. In realtà erano fabbricate nel bellunese, in migliaia di esemplari. Quarantamila pezzi ne furono spediti, in vari lotti, al Regno di Scozia, nel XVII secolo. E’ comunque probabile che a Belluno avessero riprodotto una spada in uso nei Balcani.
Ma diamo la parola a Teresa:
la Schiavona, emozionante poter toccare le spade appartenute a uomini tanto fedeli e valorosi .
La Schiavona era una spada d’epoca rinascimentale, sviluppata dagli schiavoni (slavonici), anche noti come oltremarini, dalmati, cimeriotti e montenegrini, gli slavi che vivevano lungo le coste dalmatiche controllate dalla Serenissima Repubblica di Venezia. Sarebbe stata sviluppata dagli schiavoni a partire da un’arma del tipo spadona in uso presso i Serbi prima dell’invasione turca. Questa spadona serba dalla quale la schiavona sarebbe discesa aveva lama larga con doppio filo (93.2 cm×3.4 cm×0.45 cm x 1.1 kg stando ad alcuni reperti archeologici), scanalata.