L’esercito veneto, la carriera militare e le paghe.
Nel 1695 il Capitano Generale Dal Molin aveva introdotto uno schema di avanzamento (detto “ottazione” ) basato sull’anzianità. I quadri erano reggimentali fino al grado di Maggiore e per Arma o Riparto quelli superiori. Nel 1708 il Generale Steinau introdusse un nuovo sistema di avanzamento, basato su un unico catalogo degli Ufficiali distinti per grado e meriti. Ciò permise di ridurre il numero dei Reggimenti e delle compagnie, e il personale eccedente e non idoneo fu cassato con decreto del 1709.
Le paghe variavano da 30 lire mensili, dei fanti italiani (circa 400 euro attuali), le 56 dei caporali e le 84 dei sergenti, mentre ne toccavano 140 ai tenenti, 175 al capitano, 210 al sergente maggiore (si intenteva il “maggiore” dell’esercito di oggi), 490 al colonnello, e 700 al sergente generale di battaglia. In cavalleria la paga era più alta, dato che si calcolava il mantenimento del quadrupede, e includeva la detrazione per la rimonta o sostituzione del cavallo.
da “Tra i Borboni e gli Asburgo” di V. Ilari, G. Boeri, C. Paolelli ed. Ricerche… ormai introvabile 🙁