L’ITALIA UNITA ? SI MA CON LA TRUFFA. IL VIZIO D’ORIGINE CHE ANCORA PESA.
Millo Bozzolan
Le decisioni politiche più importanti sono tutte state prese sulla nostra testa, ma almeno per l’adesione all’euro, non han fatto elezioni fasulle come per i plebisciti del 1861/66. Leggete cosa scriveva Bettino Ricasoli al suo segretario di Brolio: “Procurerete che tutti coloro che dipendono da codesta amministrazione (e cioè tutti gli impiegati pubblici degli ex stati italiani, ora dipendenti dai piemontesi), si portino a rendere questo voto e lo rendano per la Unione alla Monarchia Costituzionale di Vittorio Emanuele, che è il solo che può giovare al nostro paese. Il modo poi che terrete sarà di riunirli tutti a un dato punto e con la bandiera tricolore alla testa, e AVENDO CIASCUNO LA SCHEDA IN TASCA, vi portiate in bell’ordine al luogo di votazione. Questo è il mio ordine che farete rispettare.”
Carteggio Bettino Ricasoli, vol. XII, a cura di M. Nobili, S. Camerani, Roma 1960, 6 marzo 1860, n. 299 pp. 252-3.