l’unità si fece anche nelle imperiali alcove, altro che grido di dolore.
Cavour utilizzò ogni strumento a sua disposizione per portare dalla sua parte l’imperatore, ricorrendo all’aiuto di una delle donne più affascinanti di quel periodo: Virginia Oldoini, contessa di Castiglione e cugina di Cavour (alla sua morte, venne trafugato il suo archivio nel timore che vi fossero nascosti documenti compromettenti sulle trame politiche piemontesi nel periodo risorgimentale). Bisognava spingere l’imperatore a simpatizzare per la causa italiana (o meglio piemontese) «con tutti i mezzi che vi pare», le aveva riferito ambiguamente il conte Camillo Benso. Non a caso i tempi della relazione tra l’imperatore e la contessa coincisero con le prime simpatie di Napoleone III per il Piemonte.
Insomma, tra cospirazioni e amicizie, il primo ministro torinese svolse un lavoro che raggiunse il risultato voluto: gli Accordi di Plombières, l’accordo a tavolino. Così nacque la guerra contro l’Austria, preceduta dal famoso discorso di Vittorio Emanuele sul ‘grido di dolore’ del gennaio 1859. Nulla fu casuale.
Il fatto è che in questa che viene definita ‘II Guerra d’Indipendenza italiana’, il comando reale fu assunto da Napoleone III e si arrivò alla prevalenza dei francesi in tutte le operazioni militari. Come a Solferino, dove furono soprattutto i francesi a combattere e vincere per i loro alleati.
Principale nota di biasimo in tutto questo è il fatto che, al di là della propaganda, Lombardi e Veneti arruolati nell’esercito austriaco (nonostante esso fosse visto da tempo come esercito invasore) restarono fedeli a Vienna e si batterono con accanimento contro i piemontesi8. Indifferenza totale o comunque poca simpatia verso i ‘liberatori’. Illuminante l’ironia di ciò che scrisse in merito il generale Paolo Solaroli, aiutante di campo del re: «[…] che bei compatrioti veniamo a liberare!».
8 R. Martucci, L’invenzione dell’Italia unita, Sansoni, Milano 1999, p.70.
9 Riportato in Martucci, op. cit., p. 70.
7 Figlia del marchese Filippo Oldoini Rapallini, primo deputato di La Spezia al Parlamento di Torino
autore Zeno Stizzoli