Mel e il castello di Zumelle
di Theusk
Il territorio del Comune di Mel (BL) vide la presenza di insediamenti stabili fin dai tempi antecedenti la venuta di genti paleovenete, insediamenti documentati da svariati ritrovamenti soprattutto lungo la fascia collinare a ridosso delle Prealpi.
I Paleoveneti si stabilirono nell’area del fondovalle, vicino alle sponde della Piave, area che divenne presto sede dei caratteristici “castellieri” (fortificazioni difensive e di controllo). A documentarne la presenza rimane una necropoli portata alla luce negli anni ’60.
Come si vede dalla foto a lato, si tratta di un complesso di tombe definite “a piccoli circoli”, realizzate con lastroni di pietra, nelle quali vennero rinvenute situle contenenti le ceneri, e il corredo del defunto.
Nel periodo della colonizzazione romana la zona venne tagliata longitudinalmente dall’asse stradale della via Claudia Augusta Altinate che, come si vede dallo schema a fianco, collegava Altino con la Germania e considerata asse portante della viabilità della Decima Regio.
Con la caduta di Roma però, tutto il sistema viario divenne il maggior pericolo per eventuali assalti ed invasioni da parte delle genti d’oltralpe e tutta la X Regio si presentava come la zona più esposta a tali incursioni (alcuni storici infatti ritengono che la difesa dell’Impero sia da ultima coincisa proprio con la difesa della Decima Regio).
Il castello di Zumelle nacque proprio come torre di segnalazione in funzione della via C. Augusta e divenne punto strategico di notevolissima importanza quando iniziarono a più riprese le invasioni dal nord.
Con il passare del tempo, sorsero controversie tra bellunesi e trevigiani al punto da indurre il vescovo bellunese Gerardo dé Tavoli ad assediare il castello. Egli fece riempire i fossati che lo proteggevano e dopo diciassette giorni di assalti furiosi, lo prese e lo incendió: era il 24 giugno del 1196.
Fino a quel momento il castello aveva mantenuto le sue imponenti dimensioni e giurisdizione di una contea che comprendeva gli attuali territori di Mel, Lentiai ed altri limitrofi nel Trevigiano. Da quel momento inizió la sua rovina. Alcuni documenti riportano che in data 1234 il castello di si presentava “diruto” sebbene ancora in piccola parte utilizzabile.
Seguirono anni di lotta. Ezzelino da Romano prima, e altri poi, relegarono il castello ad un ruolo insignificante. Tuttavia esso venne ricostruito, nelle forme attuali, attorno al 1310,da Rizzardo da Camino, vicario imperiale di Enrico VII di Lussemburgo.
Da allora però fu solo utilizzato come presidio non abitato e destinato alla rovina. Anche il territorio della contea di Zumelle, a partire dal XII secolo andó via via riducendosi, perdendo le parti del Trevigiano e quelle a nord di Lentiai.
Le sue strutture furono di nuovo restaurate nel 1659, quando vennero sostituiti “li ponti levatoi” con l’attuale ponte. Da allora non ci furono che lievi modifiche struttuali e oggi è rimasto come visibile nella foto sopra.
Ma questi non fu l’unico castello nel territorio di Mel; distante soli 300 mt si trova un’altura chiamata Castelvint. Questa è separata dal castello di Zumelle da una gola profonda e scoscesa del torrente di Val Maor , pressoché impraticabile da entrambi i lati.
Sul monte si trovano delle mura, mentre in cima non sono rimasti che pochi resti dell’antico castello.
Non si conosce molto sull’origine di questa fortificazione, non essendovi documenti che lo citano. Castelvint in fondo non si trova lungo nessuna strada principale e non ebbe quindi un’importanza tale da farlo durare per secoli. Il suo unico senso di esistere sta nella contrapposizione a quello di Zumelle; fu probabilmente posto di sentinella per sorvegliarne le mosse.
I Longobardi possedettero Zumelle nel periodo in cui la zona in cui esso sorse era tenuta dai Bizantini; quest’ultimi quindi, nell’evidente speranza di poter un giorno riprendere il controllo della grande arteria militare che avrebbe potuto collegarli con i Franchi, nemici dei Longobardi, organizzarono la fortificazione dell’altura di Castelvint. Ciò non valse a recuperare Zumelle ed infine, di questa fortezza bizantina, vissuta pochi decenni, non rimasero che i ruderi.
La presenza dei Longobardi sul territorio di Mel è tutt’oggi testimoniata dalla chiesetta di San Donato. Il culto di questo Santo fu infatti portato dalle milizie longobarde cristianizzate tra il 611 e il 630.
Dopo il 1404, con la dedizione di Belluno e di Feltre a Venezia, anche Mel entró a far parte dello Stato Veneto. I benefici che ne conseguirono fecero cadere le funzioni che lo avevano “qualificato” fino a quel momento e iniziarono a sorgere altri elementi significativi delle mutate condizioni di vita, quali ad esempio, le ville.
Attorno a Mel restano ancora visibili Villa Tomé, (a Pagagna), Villa Vendramelli (Tiago) e una splendida villa secentesca a Marcador, e nel paese le due ville della famiglia Fulcis.
liberamente tratto da “Il Veneto, paese per paese” autori vari
Una risposta
[…] mitologica rinvenuto a Castelvint (castello che si ergeva di fronte a quello molto conosciuto di Zumelle) , sembrano essere oggetti portati in questi luoghi dalle medesime vicende storiche per le quali si […]