NON PROVOCATE I VENETI, CHE POI IL LEONE SI INCAZZA.
Di Milo Boz Veneto
Nel 2013 ricevetti da Giacomo Mirto questa foto. E’ di una lapide posta a Peschiera del Garda, in epoca antica, a memoria e a monito verso chi volesse aggredirci. Val la pena riproporla. E’ murata sulla Porta Querina.
Ora come già saprete il Leone è stato collocato, inaugurato in pompa magna il 27 aprile probabilmente per non “disturbare” le celebrazioni della “liberazione”. Tanto che, mi dicono, chi voleva partecipare col gonfalone marciano, è stato allontanato dallo spiazzo, mentre si suonava l’inno di Mameli. Sic. Ma almeno un Leone è tornato.
La frase la ripropongo ora, dopo la sequela di insulti e derisioni, da parte di tanta gente nei social, che sembra godere, per meschinità d’animo indicibile, delle disgrazie di una Venezia che tuttavia mai sarà in ginocchio. “I veneziani in zenocio solo par pregar san Marco”. E’ di ieri la notizia che in una finale di Volley femminile, i poliziotti han fatto togliere la bandiera della Regione! Quasi fosse ormai un crimine dichiararsi Veneti, discendenti dei Venetkens, con un continuum storico di una civiltà unica al mondo, e Venezia ne è buona testimone. Ma prima di lei i Venetici che la fondarono avevano già migliaia di anni di storia alle spalle.
Pare che questo disturbi qualcuno.