ODERZO PRE ROMANA, CON LE SUE (super)STRADE E I SUOI QUARTIERI INDUSTRIALI
Quando leggo di come i Venetkens organizzarono le loro città (prima dell’arrivo dei Romani, eh!) non posso che provare un qualche moto di orgoglio nel constatare quanto fosse antica la nostra vocazione nel fare e poi nel commerciare i prodotti del nostro ingegno. Qui si parla di “quartieri industriali”, di grandi strade coperte con assi di legno, di commercio con tutto il Mediterraneo. Vi propongo, come primo giro, una ricognizione a Oderzo-Obterg nell’ottavo-settimo secolo a.C. Resterete stupiti.
Di Oderzo preromana si hanno riscontri fino dal IX° secolo a. C. Posta su un dosso, l’abitato era chiuso da un sistema di corsi d’acqua: a nord Est un’ansa del Monticano e a sud ovest un paleo-alveo del Lia, affluente del Piave, secondo il consolidato sistema venetico. Il centro era caratterizzato da un precoce sviluppo proto urbano, in anticipo anche rispetto a Este e a Padova, che pure sono considerate le capitali del Veneto preromano.
Oderzo si affermò come crocevia di traffici tra la costa e l’interno svolgendo un importante ruolo di cerniera. Fin dall’inizio la disposizione urbana si era sviluppata con un impianto regolare e ordinato, organizzato in isolati, e si caratterizzava, già nell’VIII° secolo a.C. per la presenza di almeno due strade ortogonali tra loro: la prima, larga 8 metri (una vera superstrada n.d.R. ) rinforzata da un fondo di ghiaia, rappresenta forse il primo esemplare di strada urbana.
Le strade intercettavano un settore dell’abitato inizialmente occupato da case laboratorio, che divenne un vero quartiere artigianale pienamente attivo tra il VII e VI secolo a. C.
Questa zona industriale ‘ante litteram’ era dotata di canalizzazioni, strutture e infrastrutture al servizio di unità artigianali per la produzione di impasti edilizi, manufatti ceramici, e lavorazione dei metalli. Dal IV secolo, queste strutture ospitarono cicli produttivi completi per la produzione di materiali edilizi, cui si affiancavano la macinatura e lo stoccaggio di ossidi di calcio e magnesio, usati come fondenti.
L’elevato livello della produzione fittile opitergina è testimoniato dalla coppia di coppe zoomorfe, piuttosto insolite in ambito veneto,…
Non mancano siti per la lavorazione del bronzo, e officine per la forgiatura del ferro. Oderzo era anche un emporio commerciale, che trafficava a Nord come a Sud, ad Est come ad Ovest. Un traffico che spinse i Romani a lastricare la via Postumia. Del resto Ob-terg contiene la parola che in slavo antico significava mercato.
Rappresenta bene l’evoluzione dell’abitao la casa di via delle grazie. del III sec. a.C. Era una costruzione articolata, a più piani disposta nell’asse Nord Sud, costituita da più vani dotati di tettoria, disposti attorno a un cortile centrale, con cisterna e pozzo….

Il casolare ricostruito, noterete l’aspetto comune a tante case ancora presenti nel nord Europa e nella Bretagna, oltre al Galles inglese.
Tratto da “Dieci secoli di civiltà prima di Roma” do Manuela Giabardo.
Una risposta
[…] ad Altino o, più probabilmente a Oderzo, il luogo non è certo, certa è la data del dialogo che riportiamo, incerto nelle parole ma certo […]