di Theusk

Se le condizioni sanitarie di Venezia-centro si sono mantenute quasi sempre buone nei secoli, non altrettanto si può dire per le zone nelle vicinanze della terraferma; e tutti gli storici concordano nello stabilirne la causa, che è soprattutto quella dell’impaludamento.
L’ingegnere della Serenissima Cristoforo Sabbadino (1489-1560) scrive infatti
Jesolo, Lio Major, Torcello, e di altri lochi li quali si sono convenuti disabitar per il cattivo aire causato dalli canneti nasciuti sottovento
Significativo è il fatto che nell’insurrezione del
1848 ,a conti fatti, la malaria fece più strage del fucile, specialmente tra le truppe austriache, prevalentemente montanare e nuove a questa malattia; dalla cronistoria austriaca sugli eventi della campagna (Feldzug) leggiamo:
gli ammalati di febbre sono moltissimi e in qualche battaglione ne sono affetti tutti i soldati
Così gravi divennero le condizioni delle truppe austriache assedianti che, nella notte del 19 luglio 1849, esse, allagati i campi ed incendiato l’accampamento, abbandonarono l’assedio della fortezza di Brondolo e si ritirarono a Cavarzere.
Per capire il motivo di questa circostanza, così fortunata per Venezia, dobbiamo tenere presente che i venti dominanti e prevalenti della Laguna spirano dal mare e sono quelli del primo e del secondo quadrante: Bora, Levante e Scirocco.
Questi venti spazzano tutte le putredini galleggianti in Laguna come vegetazioni marine morte, carogne di animali, feci, immondizie (e chi ne ha più ne metta..) per poi deporli lungo gli arenili di terraferma.
La fascia costiera quindi risultò sempre più esposta, per acque dolci, scarichi di fognature, insufficiente ricambio delle acque, alla malaria e ad altre malattie.
Evidentemente anche la posizione isolata di Venezia contribuì a renderla indenne da alcune gravi epidemie che infestavano la terraferma e una statistica del 1879 ci rivela che a Venezia ci furono
solamente” 47 casi di pellagra quando Mestre, con soli 10.000 abitanti, ne aveva 890, Mirano 244, Chioggia 247, Dolo 458
Ecco in sintesi un piccolo quadro che può servire a darci un’idea delle diverse condizioni di ambiente sanitario che si avevano tra la Laguna e la terraferma.
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