Tartaglia
di Theusk
Niccolò Fontana, detto anche Tartaglia a causa della sua balbuzia (provocata da una ferita alla bocca infertagli da un soldato francese durante il sacco di Brescia del 1512) nacque a Brescia nel 1499.
Di famiglia molto povera poté frequentare la “scuola di scrittura” a 14 anni e soltanto per pochi giorni.
Fu quindi autodidatta e per questo motivo sempre orgoglioso delle sue cognizioni acquisite con impegno e sacrificio al di fuori dell’ambito universitario.
Si occupó in diversi rami della matematica pura e applicata e s’interessó anche di balistica e di fortificazioni.
Nel mondo però è conosciuto per la scoperta della formula risolutiva dell’equazione di terzo grado che eleva il suo nome al di sopra di quello di altri matematici della scuola algebrica del XVI secolo.
Nel 1556 scrisse il “General trattato di numeri et misure” opera enciclopedica di matematica dove compare il famoso “triangolo di Tartaglia” applicato a problemi di probabilità.
A Venezia, nella chiesa dei SS. Giovanni e Paolo egli spiegó Euclide e in questa città si spense lasciando un discepolo veneziano degno di lui: Giovan Battista Benedetti, che risolverà tutti problemi di Euclide “con una sola apertura di compasso”, ingegnosa esercitazione accennata da alcuni sommi matematici.
Il Benedetti aprí la strada a Galileo scoprendo importanti principi come quelli della caduta dei pesi, dell’equilibrio della leva e sulla forza centrifuga.