UN ILLUSTRE FIORENTINO A PADOVA
Simonetta Dondi dall'Orologio
Interessante personaggio fu Palla Strozzi, fiorentino che fu espulso (1434) per ordine dei Medici e si stabilì a Padova (è evidente il clima di libertà che da sempre si è respirato nel territorio della Serenissima).
La sua casa era vicino a Prato della Valle.
Purtroppo il suo legato di importanti manoscritti donati al monastero di Santa Giustina è andato disperso nel tempo…..
Palla fu un grande erudito, letterato, filologo e filosofo e collezionista di libri rari, conosceva perfettamente latino e greco.
Si scontrò con Cosimo de’ Medici e se fu sconfitto nel terreno politico, non fu così su quello dell’arte e commissionò, alla morte del figlio Alessio, L’Adorazione dei Magi a Gentile da Fabriano dove viene ritrattato dall’artista in uno dei personaggi.
La sua casa di Padova fu un ritrovo di artisti e letterati, nel periodo d’oro quando la città veneta era uno dei centri culturali più notevoli della penisola italiana e, per certi risultati artistici più importante della stessa Firenze!
Si può fare tranquillamente la supposizione che Palla fu intermediario tra gli artisti fiorentini e quelli veneti che operavano in quel momento a Padova come: Antonio Vivarini, Giovanni d’Alemagna e Jacopo Bellini, quest’ultimo, fu anche allievo di Gentile da Fabriano identificato nei documenti come “Jacobus Pieri pictor de Venetiis” e che giusto si trovava a Firenze al momento della esecuzione della pala Strozzi sopraddetta.
Palla aveva anche una stretta relazione intellettuale (documentato con prestiti di codici) con il veneziano Pietro Donato vescovo di Padova che nel 1437 diede l’incarico a Givanni d’Alemagna di decorare la cappella di San Massimo nel Palazzo Vescovile patavino.
Il patronato di Palla Strozzi l’abbiamo anche nella chiesa padovana di Santa Maria di Betlemme, destinata quale luogo di culto e sepoltura per sè e per la propria famiglia.
Promosse anche nel 1441 la sistemazione interna della chiesa ed il nuovo convento, nella contrada San Daniele (prospiciente sul Prato della Valle) e non distante dalla croxaria santAntonii dove Giovanni d’Alemagna tenne l’abitazione con la bottega dove lavorava….
Ancora una volta i decreti antiecclesiastici napoleonici hanno distrutto gran parte della grande storia della nostra città veneta che, come si è detto, in alcuni aspetti superava a quella che si riteneva la culla del Rinascimento….Firenze !!!