UN QUADRO DEL GIORGIONE ci permette di parlare dell’alloro :)
di Simonetta Dondi dell’Orologio
La pianta d’alloro (latino = laurus) alle spalle della donna richiama per assonanza il suo nome. E’ stato ipotizzato che l’effigiata sia la famosa Laura amata e cantata da Petrarca. Il velo sulle spalle della ragazza è un velo nuziale. Il seno nudo per alcuni allude alle Amazzoni, che si univano agli uomini solo per procreare, dunque rappresenterebbe un richiamo alla fedeltà.
Ovidio racconta di come la ninfa Dafne, per sfuggire all’amore di Apollo,non corrisposto, venga trasformata dal padre in una pianta di alloro. Da quel momento sarà per sempre la pianta sacra al dio sole. Essendo questi anche dio della bellezza, della musica e della poesia, nonchè di oracoli e profezie, l’alloro è diventato attributo dei poeti e di chi si dedica alla musica ed è stato impiegato nei riti profetici e purificatori.
Nella Roma antica l’albero è sacro a Giove e i generali vittoriosi si fanno precedere da messaggeri che offrono alla statua del dio, posta in Campidoglio, ramoscelli dìalloro. Lo stesso generale giunge poi in città portando in trionfo rami di alloro in segno di vittoria. Secondo la dottrina cristiana è simbolo di eternità, in quanto sempreverde, di castità poichè le sue foglie non si deteriorano mai. Talvolta viene associato anche all’immagine della Vergine Maria le cui parole, si dice, sono profumate come le foglie dell’albero. Sorattutto nel corso del Rinascimento si diffonde l’immagine allegorica della Vittoria, figura femminile alata che consegna o pone sul capo dei vincitori una corona d’alloro. Associata ad un sentimento di gioia.