UN TEDESCO IN TERRA VENETA
Simonetta Dondi dall'Orologio
Prima di Antonello da Messina, a Venezia (dopo avere superato ed assimilato l’esperienza del bizantinismo), abbiamo una riforma che ha due dinastie: quella dei Vivarini che prosperava nella dolce quiete dell’isola di Murano e che ebbe la collaborazione del tedesco Giovanni d’Alemagna; quella della famiglia Bellini, soprattutto di Giovanni che è il patriarca, il vero fondatore delle fortune della pittura veneta.
Giovanni d’Alemagna, come dice il nome stesso, era un pittore tedesco, attivo nel Veneto nel XV secolo.
Lavora praticamente a Venezia e le sue linee ricordano le forme decorative che caratterizzano l’influenza nordica.
Fra il 1430 – 35 realizza un ciclo chiamato Storie di Cristo che ancora oggi si trovano alla Cà d’Oro (Doro) a Venezia.
Sposò la sorella di Antonio Vivarini e con quest’ultimo collabora nella realizzazione di diverse opere, la prima delle quali è il doppio trittico di San Gerolamo (1441), fatto per la Chiesa di Santo Stefano che oggi è conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Nelle gallerie dell’Accademia conserviamo il Trittico della Madonna in trono tra i Santi Ambrogio, Agostino, Girolamo e Gregorio (1446).
Anche a Padova lavorano insieme nella decorazione della Cappella Ovetari (1447), solo i festoni decorativi della volta.
Giovanni muore a Padova nel 1450, alcuni critici ritengono che Giovanni avrebbe acquisito la cittadinanza padovana il 20 Agosto 1431, questo vuol dire che la sua residenza fu prima padovana e a radice del matrimonio con la sorella di Antonio Vivarini muranese.