UNA “ARTIGLIERIA PADOVANA”
Un pezzo d’artiglieria che tutt’ora è in uso è l’obice: chissà non tutti sanno che è una invenzione di un padovano….
Pio Enea I degli Obizzi è molto più conosciuto come sposo di Lucrezia Dondi dall’Orologio, assassinata nel 1654 nel palazzo degli Obizzi a Padova: il frammento di pavimento con le macchie di sangue oggi si trova nel Catajo.
Questo personaggio era esponente di una importante ed antica famiglia di cavalieri mercenari e collezionisti di armi.
L’obice veniva chiamato anche obizzo ed il primo esemplare esistente fu parte della collezione d’armi di Pio Enea che possedeva nel Catajo.
Alcuni affermano che l’obice nacque un secolo prima durante le guerre hussite (guerre di religione, quindi furono crocia cotentro gli eretici hussiti, dal 1419 al 1434): in ogni caso sicuro che l’obice fu perfezionato grazie al progetto di Pio Enea….
IL Castello del Catajo aveva una grande collezione d’armi (come già si è detto) e di strumenti musicali: quando la proprietà passa all’arciduca d’Austria Francesco Ferdinando, le collezioni furono trasferite al castello Konopiště all’Hofburg ed al Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Le prime palle utilizzate in artiglieria erano piene di pietre o di ferro ma presto l’esplosivo sostituisce questi apparatosi materiali pesanti in quanto permetteva maggiore distruzione ogni colpo lanciato ed il peso era minore.
L’obice è un pezzo d’artiglieria fondamentale nell’assedio, soprattutto per il fatto che lanciavano bombe esplodenti e visto che permette di regolare lo slancio, in questo modo superava facilmente il grosso muro di protezione della città provocando fochi artifiziati.
Fu a partire del 1765 che gli obici entrano in organico negli eserciti europei, anche se nel periodo napoleonico furono molto più diffusi i cannoni.
Ma ritornando al nostro Catajo, è una vera pena che oggi non possiamo ammirare i meravigliosi tesori della famiglia Obizzi che collezionavano nel Castello…..