Venere a Venezia
di Giorgio Burin
Aperto il cor vi mostrerò nel petto,
allor che ‘l vostro non mi celerete
e sarà di piacervi il mio diletto.
E s’a Febo sì grata mi tenete
per lo compor, ne l’opere amorose
grata a Venere più mi troverete.
Così dolce e gustevole divento
quando mi trovo con persona in letto
da cui amata e gradita mi sento.
Che quel mio piacer vince ogni diletto,
si che quel che strettissimo parea,
nodo dell’altrui amor divien più stretto.
Ma, s’havete di favole desio
mentre anderete voi favoleggiando,
favoloso sarà l’accento mio.
E di favole stanco, e satio, quando
l’amor mi mostrerete con effetto,
non men del mio vi andrò certificando.
Veronica Franco (Venezia, 1546 – Venezia, 22 luglio 1591)
2 Risposte
[…] La più celebre era senz’altro Veronica Franco, nata da famiglia benestante si sposò giovanissima con un medico, ma abbandonò presto il letto coniugale per darsi alla vita libera; era anche poetessa e di buona cultura, aveva diverse amicizie tra letterati e nobili, venne anche ritratta da Tintoretto. Abbiamo già riportato un suo sonetto (clicca qui). […]
[…] che non possono capire. In realtà questo personaggio, assieme ad altri, tra cui la famosissima Veronica Franco, cortigiana e poetessa, sono indicativi della società Veneziana e della condizione emancipata, […]