VENETISTA SARAI TU….UN DIBATTITO SUL TERMINE
Intervengono F. Mario Agnoli, Massimo Tomasutti, Edoardo Rubini.
Cari amici,scusatemi se intervengo su un punto molto secondario della Vs. corrispondenza. Mi permsdtto di farVi presente che non capisco cosa ci sia di male nel termine “venetisti”, che io stersso ho avuto occasione di usare, dal momento che vi riconosco un significato politico ben preciso, che non può essere trasmesso da “veneto”, che sta ad indicare semplicemente chi è di stirpe veneta o. più genericamente chi è nato o risiede in Veneto (inclusi, purtroppo, quelli aderenti al giacobinismo anticattolico e anticristiano). Del resto vi sono cittadini di altre regioni che, abbiano o no qualche pur remota ascendenza veneta, ammirano la gloriosa Repubblica e sperano (magari tentando di contribuirvi) che, nel suo nome e nel suo ricordo, il Veneto conquisti la sua indipendenza o, quanto meno, una fortissima autonomia. Come definirli altrimenti che venetisti?
So bene che gli avversari attribuiscono al termine un significato negativo e anche offensivo, ma perché (chiunque sia stato – amico o avversario – a inventarlo) farci condizionare da loro nell’uso del linguaggio e magari lasciarci imporre quello politicamente corretto?
Con viva cordialità
Francesco Mario AgnoliIl 27/04/2016 10:49, Edo R. ha scritto:È un messaggio “culturale”, che rivolgo a Te e agli amici, per dirci le cose come stanno.
Caro Francesco,
Dovessino a rigore utilizzare il senso etimologico della lingua italiana, la connotazione “venetista” dovrebbe – a rigore – indicare chi o coloro dediti allo “studio”, e/recupero culturale, delle “cose”(diciamo così, includendo Storia e Tradizioni) venete. Quindi certo un termine non spregevole né particolarmente negativo. E tuttavia caro Francesco sappiamo bene, invece, che non proprio così.
La “costruzione sociale” dello stigma venetista impostosi nella comunicazione mediatica a seguito del predominio (politico) di un certo Potere culturale ne ha determinato una implicita connotazione negativa equipollente a “veneto ignorante” al più poco formato culturalmente; comunque secessionista sulla base di una storia locale inventata …. tutte cose non esplicitamente dette il più delle volte ma sottese.
In antropologia si chiama per l’appunto “costruzione sociale dello stigma o del stereotipo”.
Tutto questo è stato possibile attuarlo in virtù di un confronto culturale impari tra universi simbolici e culturali contrapposti. Altro – per me ovviamente – sarebbe appropriarci, e conseguentemnte imporre ad altri, la connotazione “Marcheschi” che ha una storia e un significato storico profondissimo e difficilmente confutabile …. È questa poi la ragione per la quale io rifiutato pure la connotazione “patriota veneto” che sa tanto di Italia carbonara e pre risorgimentale. Ma ovviamente sono solo mie umili opinioni.
Massimo TomasuttiCarissimi,devo anch’io una risposta al caro dr. Agnoli, che – per carità – non ha certo compiuto Lesa Maestà se ciha chiamato “venetisti”, termine che forse in altri tempi sarebbe parso accettabile, come ha scrittoMassimo.In effetti, varie considerazioni di opportunità ci hanno portato da vario tempo ad accantonare questaespressione.1. – l’ha partorita il nemico per indebolirci e dividerci. In pratica, se ne è fatto uso sulla stampa dopo il 1997,cioè dopo l’impresa dei Serenissimi. In quel tempo è emerso un fatto politico nuovo, cioè che la Lega Norddi Bossi non difendeva più i Veneti in quanto tali (cosa che invece faceva la prima Liga Veneta),mentre tanti Veneti – ribattezzati “venetisti” – lottavano per il Veneto in quanto tale, al di fuorida interessi partitici (che venivano allora visti come contrari alla causa veneta).Se questo era vero ieri, oggi le cose sono cambiate, ma vanno evitati potenziali fattori di divisione travenetisti e leghisti che sono senz’altro da rigettare: lo scopo comune di tutti i Veneti deve infatti diventarela cacciata dello Stato italiano, mentre ogni divisione che rompe il fronte comune ci allontana dall’obiettivo.2. – “venetista” è un connotato ideologico che parcellizza e divide una minoranza impegnata dall’interopopolo veneto, che dopo 200 anni di dominazione straniera è ancora in piena fase di maturazione identitaria.Il rischio che si creino gruppi estremisti privi di preparazione politica e ubriachi di ideologia è forte, mentreè il popolo – nella sua unità e interezza – il nostro punto di riferimento.Ci sarà sempre un’avanguardia culturale, è nella natura delle cose: ma staccare – anche nominalmente –questa avanguardia dal corpo sociale complessivo è la premessa di un fallimento che non possiamo permetterci.3. – già venti anni fa avevo avvisato sul pericolo del micro-nazionalismo. Noi Veneti siamo una Nazione storicache ha millenni di rapporti con altre Nazioni di tutti i continenti: guai a noi se pensiamo a chiuderci in un ghetto,perché così noi stessi negheremmo per primi la nostra storia.Io so benissimo che chi ha programmato la dissoluzione delle nazioni è sempre pronto a cavalcare anche la reazionecontraria. L’esempio recente – che mi dà perfettamente ragione a questo proposito – è l’esempio deleteriodell’Ucraina. Là arrivano persino a eliminare in massa i libri scritti in Russo, cacciano via gli artisti e gli intellettualiispirati alla cultura russa, a scuola insegnano che Gesù Cristo è di origine ucraina… tutto questo manicomio è statomontato dalla cia, sfruttando risentimenti storici. Farebbero subito altrettanto con noi. Con l’estremismo islamicoè stata la stessa cosa. Per questo, meglio evitare l’insorgenza di qualsivoglia ideologia, anche venetista.Meglio restare ancorati a grandi valori, come la Cristianità. Difendere l’identità etnica non c’entra con il nazionalismo.Essere Veneti è qualcosa che spetta a tutti i Veneti, non ai gruppi di duri e puri.Sul termine “Patria” io mi ritrovo assai di più. Mi sta bene essere “Veneto Patriota”, che nonostante tutto è più difficile dastrumentalizzare. “Patria” è un termine antico, anch’esso storpiato e mistificato dalla sotto-cultura rivoluzionaria, è vero…ma la rivoluzione ha sconvolto tutto i principali concetti: legge, diritto, stato, democrazia, uguaglianza, libertà, coscienza,solidarietà, sesso, famiglia… si è salvato qualcosa?Purtroppo, dobbiamo rimettere tutto a posto.WSM!
Edoardo