VENEZIA VIVE SUL LEGNO E DEL LEGNO… il censimento delle querce.
… Nella sua lunga storia la città inghiotte foreste su foreste perché gli alberi rappresentano l’elemento indispensabile per costruire le barche, alzare le palafitte, costipare il terreno sul quale poggiare le fondamenta delle case ed erigere le case stesse…
Si può chiedere allora da dove ed arrivava e arriva il legno necessario per costruire, cucinare e scaldarsi. In origine le stesse isole della laguna coprivano le necessità degli abitanti. Lo si trovava anche lungo le sponde della terraferma, ma a causa dello sfruttamento intensivo, bisognerà poi cercarlo sempre più lontano dalla laguna.
Per esempio la quercia arriverà dalle parti di Treviso e del Friuli ed in seguito anche dall’Istria, abeti e larici arriveranno dai monti, dalla Valsugana, da Bassano, dal Cadore, portati a valle lungo l’Adige, il Brenta il Piave. Quando anche sui monti il legno comincerà a scarseggiare, si elaborerà, a partire nel 1476, una politica di conservazione delle risorse ambientali.
Ciò significherà programmazione dei tagli, politica protezionistica dei boschi, e campagne di messa in opera delle piante e infine creazione di una nuova magistratura detta dei Provveditori del Legno, ma quando i cantieri navali cominceranno a sentire la mancanza di questa materia prima, ecco la decisione di decretare il monopolio statale sulle querce esistenti sul territorio della Repubblica, e di passare drasticamente al loro censimento, annotandone la posizione precisa e il nomed del proprietario.
Tutto il legno consumato dai venetici, viene, dapprima dalle stesse isole, poi dal mare, facendolo fluttuare sotto costa, nella laguna, quindi dai monti, facendolo scendere lungo i fiumi, legando i tronchi in modo da formare zatteroni, condotti con maestria dagli zattieri; arrivate in laguna le zattere vengono disfatte, (uno dei luoghi di arrivo si chiamerà appunto “Zattere”) e i tronchi dirottati in generale vengono presi in consegna dai maestri d’ascia che provvedono a confezionare i pezzi..
o a san Biagio, o alla Giudecca, dove si immagazzina la legna da ardere. serve legno di ontano per costipare il terreno, come è stato fatto per costruire il campanile di San Marco, larice per gli zatteroni che fanno le fondamenta delle case sistemando assi che fanno da pavimento sulla cima dei pali, mentre per costruire imbarcazioni c’è bisogno di un legno più prezioso, la quercia per la carpenteria e la bordatura; il larice per gli interni, l’abete per gli alberi delle navi.