DAI FANTI DA MAR AI LAGUNARI? IL GAZZETTINO
Vi segnalo l’uscita del libro (7 euretti circa) “ I fanti da mar dalla Serenissima ai Lagunari“. Abbinato a “Il Gazzettino”.
Da inquadrare come il solito tentativo di omologazione della gente veneta, e infatti sula copertina sopra spicca una scena col Doge (Piero Orseolo?) in battaglia, sotto un mezzo anfibio moderno col tricolore sullo scafo. Caltagirone proprietario del giornale, colpisce ancora… Ma vi consiglio comunque l’acquisto per via che vi troverete un riassunto dell’impiego dei Fanti da Mar veneti marciani e del battaglione degli attuali Lagunari,. Anche se credo che la leva territoriale limitata alla Laguna non esista più
Scoprirete anche che i famosi “marines” nacquero su ispirazione dei nostri fanti da mar, impiegati per la prima volta nella storia, in operazioni anfibie dal grande Francesco Morosini.
Per fortuna a Lissa, nel 1866, i lagunari del neo stato italiota, imbarcati sulle navi dell’esimio ammiraglio Persano,cresciuto in mezzo all’acqua dolce delle risaie piemontesi, non erano i nostri, ma indossavano divise del tutto simili a quelle dei bersaglieri, con mostrine di colore diverso. Poveri ragazzi… In gran parte meridionali. Molti morirono annegati come topi sconfitti per incapacità e impreparazione del loro capo, ma anche per le indubbie virtù marinare dell’ammiraglito Teghettoff, tutte derivate dalla scuola della marina veneziana. Come del resto era la flotta che comandava. Tanto per mettere i puntini sulle i, come se dize 🙂
Quindi “i fanti da mar” quelli veri, a Lissa gridarono tirando in alto i berretti “san Marco” e non Viva l’Italia e Vittorio Emanuele di Savoia. Ma questo nel libro, non lo trovate scritto. Come mai? 😎
Teste di legno con imbarcazioni di ferro ( i sardi piemontesi) i nostri Fanti da mar teste di ferro con imbarcazioni di legno dove Taghettoff che sapeva la nostra lingua Veneta disse “demoghe a dosso BEPI ” e subito dopo fu vittoria “SAN MARCO”…