CANALETTO A RIALTO, 1725
Giovanni Antonio Canal, detto Canaletto
Il Canal Grande dalla prossimità del ponte di Rialto verso nord, 1725
olio su tela, 91×135 cmTorino, Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli al Lingotto
Nel 2001 è avvenuto il ritorno in Italia della serie Conti dopo essere passata da diverse collezioni straniere e vendite all’asta. Le quattro vedute erano state concepite per creare nell’insieme un effetto atmosferico affascinante e decorativo; il pittore ha quindi creato il cielo di due tele, una di ciascuna coppia, mosso e drammatico. Purtroppo questo particolare esito, nel dipinto in esame, è stato nascosto da ridipinture successive, che la recente pulitura ha provveduto a eliminare.
Dietro la piccola terrazza in primo piano a destra, si intravede, in scorcio, l’albergo del Leone Bianco, appena oltre la palazzina gotica che verrà acquistata nel 1740 da Joseph Smith che la farà ristrutturare dall’architetto Antonio Vicentini.
Seguendo la curva del Canale si riscontra una puntuale corrispondenza degli edifici dipinti da Canaletto, fino a Ca’ Vendramin Calergi, capolavoro cinquecentesco dell’architetto Mauro Codussi, che per effetto del taglio prospettico risulta vicinissimo al campanile della chiesa di San Geremia. Sul lato sinistro, le Fabbriche Nuove progettate dal Sansovino tra il 1554e il 1556 sono occupate da impalcature. Una magnifica occasione per una descrizione in termini luministici- necessarie per il restauro della parte destra dell’edificio. Subito dopo il campo della Pescheria, altre impalcature ricoprono Ca’ Corner della Regina per lavori cominciati nel 1724 sotto la direzione di Domenico Rossi.
Al cielo è affidato il compito di trasmettere il tono di drammaticità; le brusche pennellate accentuano lo sfumato dei toni degli azzurri, dei grigi e dei neri, stesi in un sottilissimo strato tanto da lasciar trasparire la preparazione sottostante. All’altezza delle Fabbriche Nuove si nota un pentimento, volutamente lasciato scoperto dal pittore, quasi a far intendere la sua volontà di non andare oltre. (M.@rt)