GLI STORICI ALLA BARBERO CHE NEGANO LA GRANDEZZA DI LEPANTO
Già credo di aver dedicato agli storici tipo Alessandro Barbero, indubbiamente progressista-revisionista, un articolo. Ma, leggendo il prezioso volumetto di Gualtiero Scapini, dedicato a quel Polidoro che consegnò, subendo terribili torture, a mano dei Turchi, i resti di Marc’Antonio Bragadin ai Veneti, mi è venuta voglia di riprendere l’argomento.
Mi riferisco al ridicolo tentativo di questi storici in genere dell’area radical chic, di sminuire, fino a negarla del tutto, il valore della vittoria dell’armata cristiana (cattolica) a Lepanto, dato che Venezia stessa concesse ai Turchi molto di quello che avrebbero perduto in battaglia. Ma è una visione miope per non dire ridicola: per fortuna non tutti gli specialisti ragionano in questo modo. Ecco quanto Gualtriero Scapini Flangini riporta a proposito delle conseguenze epocali dello scontro.
“La vittoria cristiana di Lepanto fu decisiva per l’intera comunità mediterranea europea. Se la fine ufficiale dell’Impero Ottomamo è databile al 1918, inizio della regressione dell’espansionismo islamico, parte proprio dal 7 ottobre 1571. Qualora le imponenti forze turche fossero riuscite ad avere la meglio su quelle cristiane, gran parte dell’itala, esclusa Venezia, sarebbe passata sotto l’egida musulmana, e col tempo, anche il traffico marittimo che collegava la Spagna ai suoi domini imperiali, si sarebbe fermato, portando la potenza turca ad un’espansione che nemmeno gli Asburgo sarebbero stati in grado di fermare.
Francia e principi luterani e calvinisti, non sarebbero stati capaci di reggere l’urto da soli, la barriera naturale del danubio facilmente superata, e l’intera storia europea dei secoli XVI-XX sarebbe stata mutata in maniera inimmaginabile.
In conclusione, Lepanto rappresenta lo scontro che decise il futuro di due culture incapaci di convivere pacificamente ma sopratutto una delle poche occasioni storiche in cui buona parte della comunità europea occidentale si è riunita sotto un’unica forza per sconfiggere un’avversario comune e garantirsi un futuro indipendente.
(Livio Agostini, Pietro Pastoretto, Le Grandi Battaglie della Storia, Viviani editore, Il Giornale, 1999.)
Ecco argomenti che mi paiono inconfutabili. Ma oggi è la natalità del mondo musulmano a minacciare nuovamente il mondo occidentale… E la parte più aggressiva del mondo islamico ne è cosciente: Boumedienne stesso, il primo presidente dell’Algeria, minacciò di vincere l’Occidente “col ventre delle nostre donne”.
Spunto da: Polidoro, l’uomo che rubò la reliquia di Marc’Antonio Bragadin. Di Gualtiero Scapini Flangini