I DRAGONI VENETI
DRAGONI A CAVALLO VENETI
Inizio settecento da un inedito di Francesco Paolo Favaloro
Abbiamo la fortuna di avere in facebook una bella tavola di Favaloro, non pubblicata nella sua opera “L’esercito veneziano del 700, disegni e schizzi”. E’ una delle molte, purtroppo sconosciute, che lui custodiva nel suo archivio e ci sembra giusto presentarla adeguatamente, basandoci su quanto egli ha riportato.
Eccovi un riassunto.
I Dragoni erano dei cavalieri ma in realtà eran considerati dei fanti a cavallo, quindi una truppa di linea che poteva essere spostata con celerità. Furono impiegati da tutti gli eserciti, anche come cavalleria vera e propria. Per queste loro funzioni indossavano le divise della fanteria con adattamenti, tipo gli stivaloni, per il loro impiego equestre.
All’inizio del secolo erano divisi in dragoni italiani e esteri. I primi erano veneti, i rimanenti di varie nazionalità, tra cui la napoletana e altri italini con francesi e tedeschi.
Ogni compagnia per un totale di dieci, comprendeva un comandante, un capitan tenente, una cornetta (alfiere), un sergente, tre caporali e un tamburo più altri militi smontati addetti ai servizi. La compagnia comprendeva una cinquantina di elementi. Diversa era la consistenza dei dragoni esteri, molto più ridotta.
Venendo alla tavola presentata, abbiamo un dragone a cavallo con l’uniforme del primo 700, composta da tricorno (una novità, all’epoca) con coccarda turchina, una “velada” (sopraveste) rosso scarlatto (il cremisi era riservato agli oltremarini) con mostre blu turchino ai risvolti delle maniche. La velada ancora non prevedeva il colletto. Rosse erano anche le brache. Sotto la velada una “camisiola” sempre dello stesso colore.
La buffetteria era in cuoio naturale, composta da un cinturone per la spada dritta di tipo “alemanno o albanese”. L’armamento comprendeva anche un fucile e due pistole da fonda. La gualdrappa del cavallo rossa con bordatura bianca. Idem per le fondine.
Sul davanti vediamo a sin. un ufficiale dello stesso periodo mentre sulla destra un dragone appiedato con la divisa adottata dopo il 1724. la sopravveste diventa turchina e vediamo una tracolla per la spada e la giberna posta sul davanti.