I MALANNI DEL NOSTRO PONTE… QUELLO DI BASSANO
Di Carla Sitran
Dal “Corriere del Veneto”…Il ponte simbolo di Bassano sta cedendo…subito i lavori,poi diventerà elastico…In tre mesi l’opera ,ideata dal Palladio di è abbassata di 5 centimetri……..Le prime testimonianze sul ponte di Bassano risalgono al 1124 e al 1209.
In quest’intervallo di tempo si rese necessario costruire un ponte che collegasse le due sponde del Brenta per motivi di carattere economico, sociale e militare. Nel corso dei secoli fu più volte danneggiato e distrutto dalle acque del fiume e dagli uomini. Tra XIII e XIV secolo il ponte fu oggetto di contesa con i vicentini. Nel 1450 il ponte fu ricostruito ma già alla fine del secolo versava di nuovo in cattive condizioni. Nel 1510 fu incendiato dall’esercito francese in ritirata e fu ricostruito solo nel 1522.
Nel 1524 fu rifatto in pietra e nel 1531 in legno. Quest’ultimo fu travolto da una piena nel 1567, il progetto del ponte successivo fu affidato ad Andrea Palladio. Il suo ponte resistette fino alla metà del Settecento. Nuovamente distrutto dalle acque del fiume fu ricostruito nel 1750 ad opera di Bartolomeo Ferracina. Dal 1796 al 1813 il circondario di Bassano e il territorio veneto furono percorsi e saccheggiati nel corso di sei campagne militari. Durante le ultime due (1809, 1813) il ponte fu danneggiato e distrutto.
Ricostruito tra il 1819 e il 1821, resistette fino al 1945 quando fu bombardato dagli alleati per danneggiare i traffici dei tedeschi. L’ultimo intervento fu realizzato dagli Alpini nel 1948. Durante l’alluvione del 1966 fu danneggiato e negli anni successivi fu smontato e irrobustito. A partire dal 1990 sono periodicamente in atto lavori di consolidamento e restauro.
Ricordo l’incontro a Bassano con una turista emiliana, cappellino tricolore in testa. Si dichiara entusiasta di Bassano, del suo Ponte, di Vicenza … Palladio e via elogiando. Le racconto delle crescenti rivendicazioni identitarie Venete e mi dice che senza l’Italia i Veneti sono nulla.
Ricordo il suo sguardo sdegnato quando lo ho fatto notare che tutte le cose che aveva citate le hanno fatte i Veneti.
Con l’Italia queste cose al massimo rischiano di crollare, come il Ponte, appunto !
Abbandona il sorriso, prende il figlio (divertito), il marito, il cappellino e si dilegua in una vuizza …. mah
bravissimo, caro amministratore. la sorpresa di molti ‘italioti’ è quella, grande, che li lascia basiti, di trovarsi nel famoso ‘angolus venetorum’ che resiste imperterrito alle colonizzazioni più o meno striscianti da 2000 anni. E che appartiene loro: non è cosa loro la nostra terra, e a maggior ragione il frutto del nostro genio in ogni campo.
appartiene ai Veneti,ovviamente.