I PICCOLI “PADRONCINI” CASA E CAPANNONE? ANCHE “CO S. MARCO COMANDAVA”
Uno straordinario parallelo tra il Triveneto del boom economico degli anni Sessanta e Settanta del Novecento e la suddivisione del lavoro tramite il “Terzariato” applicato anche nel mondo industriale dello stato da Tera di Venezia. Il grande Ivone Cacciavillani lo sottolinea a in questo suo brano. Chi ha vissuto quegli anni sa che esisteva un industriale produttore, che decentrava persino alle famiglie dei suoi operai parte della produzione, incentivando così gli stessi a diventare “paronsini” (padroncini) in proprio.
Nello “Stato da Tera” regnava il “contoterzismo”, un rapporto giuridico attualmente confinato nel mondo agricolo ma che si sta affermando con la c.d. delocalizzazione anche in quello produttivo in genere; un imprenditore che sarebbe forse da inquadrare più nel commercio che nella industria commetteva a tanti lavoratori isolati la lavorazione di un certo prodotto, fornendo la materia prima a lavorare.
Il lavoro veniva per lo più svolto a part time, in quel tipico sistema di occupazione mista, durata fino al secondo dopoguerra, quando si parlava ancora i “metalmezzadri”. Delle numerose famiglie patriarcali alcuni coltivavano la terra, altri lavoravano in piccoli laboratori domestici, spesso in condizione di grande promiscuità con gli animali, i bovini usati nei campi.
Su questo schema di base, infinite erano le varianti locali, condizionate anche dal tipo di lavorazione esercitata. Di frequente l’imprenditore produttore forniva alla famiglia anche i macchinari che venivano concessi in un regime di leasing vero e proprio. Tali attrezzature erano cedute in cambio di tariffe sul prodotto più favorevoli per l’affidatario committente -padrone. Che in tali contratti fosse frequente lo sfruttamento del lavoratore, costretto ad una esclusiva di lavoro per il committente è largamente ovvio e su tali sfruttamenti si fondarono le fortune di molti imprenditori.
Ma il sistema presentava enormi vantaggi sociali, perché induceva i lavoranti più scaltri intraprendenti a diventare “padroncini” cercandosi gli acquirenti del prodotto finito a mettersi sul mercato in proprio creandosi una propria catena di lavoranti a domicilio. Nacquero così delle zone produttive tipiche molto affini ai distretti industriali.
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