IL DIRITTO ALL’AUTOGOVERNO DI UN POPOLO ANTICO, LETTERA DI UN CATTOLICO
Di Davide Lovat
Ho appena inviato al Giornale di Vicenza la presente lettera, sperando la pubblichino.
Tre argomenti hanno trovato molto spazio sul Vostro Giornale in questi giorni e c’è un filo rosso che li lega: un papa che parla all’ONU, la Catalogna che va al voto e mira all’indipendenza, la figura di Thomas Jefferson che fu il principale artefice della Dichiarazione d’indipendenza americana del 1776.
Andiamo in ordine: il papa attuale ha tenuto un discorso abbastanza generico, non credo memorabile, mentre esattamente il 5 ottobre di 20 anni fa Giovanni Paolo II, papa santo, fece un intervento di portata storica sul diritto di ogni popolo di autodeterminarsi pacificamente, citando la frase di Benedetto XV durante la prima guerra mondiale: “I popoli non muoiono”, e articolando alla luce del diritto divino e del diritto naturale la necessità di rendere effettivo ovunque questo diritto che l’ONU riconosce all’art.1 della Carta dei diritti.
l discorso di quel grande papa è facilmente consultabile in rete da chiunque e credo che sarebbe di beneficio anche a molti alti prelati veneti, oltre che italiani. In perfetta sintonia con questo insegnamento, in Catalogna trova espressione il desiderio dei popoli di governare la globalizzazione in senso esattamente contrario all’ideologia mondialista e alla volontà dei signori della finanza, apolidi per definizione quando non anche per storia personale, andando verso un mondo di comunità popolari in repubbliche sovrane di piccole dimensioni, magari confederate per affrontare i grandi temi della Difesa, dell’approvvigionamento energetico, delle economie di scala in certi ambiti vitali e dell’agricoltura.
Da cristiano e da difensore della sovranità popolare non posso che augurare successo ai Catalani. Infine Jefferson, che studiò la nostra Repubblica Serenissima veneta ancora e da secoli indipendente, modello di giustizia e libertà, con la quale ebbe rapporti epistolari istituzionali ufficiali nel 1784, sul quale non serve aggiungere molto al vostro ottimo lavoro; solo il testo della Dichiarazione d’indipendenza: “Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto a un altro popolo e assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata e uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell’umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione.
Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati;
che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità.
Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l’esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d’un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati.
Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all’assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l’avvenire.”
Il mondo va avanti, chi difende la libertà e la democrazia tifa oggi Catalogna e domani ogni popolo che voglia tornare libero e sovrano, compreso il popolo veneto, popolo preromano di antichissima origine, per tanti secoli sovrano sulla sua terra e ultimamente, purtroppo, governato da altri che vorrebbero perfino negarne l’esistenza. Ma i popoli non muoiono, disse un papa, e hanno diritto all’autodeterminazione, disse un altro papa, che è pure santo.