LA BIBLIOTECA DI VILLA CONTARINI,CHE DIVENNE MINIERA D’ORO DEI LADRI
Di quello che racconto sono stato testimone oculare: parlo del degrado indicibile in cui era caduta la villa Contarini, una delle piccole Versailles veneziane in terraferma, dopo la morte di chi l’aveva riportata agli antichi splendori. Negli anni Sessanta del Novecento era meta annuale delle nostre gite in bici per la chiusura dell’anno scolastico. Andavamo a trovare Wilma Longo, che nel paesello abitava e lo spiazzo della villa, imponente da togliere il fiato, era il nostro traguardo. L’amica ci disse che da anni era diventata una cava vera e propria per i adri di libri antichi. Decine di migliaia di volumi abbandonati mentre si poteva entrare tranquillamente da qualche finestra aperta al piano terra. Tutto era iniziato negli anni della guerra, quando ospitò un Comando dei tedeschi, che, secondo una guida locale, diedero mano al saccheggio. Ma eccovi la storia con le foto dell’amico Leandro Mereu:
Il fondo librario conservato a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta è ciò che rimane della prestigiosa biblioteca raccolta dai conti Camerini, divenuti proprietari della Villa alla metà del sec. XIX. Si deve soprattutto a Paolo Camerini (1868-1937), nell’ambito dell’importante opera di riqualificazione della villa e dei suoi possedimenti, il forte impulso dato alle raccolte, che si arricchirono ben presto di una preziosa collezione di incunaboli, cinquecentine, e di numerose edizioni aldine (Aldo Manuzio).
Nel 1926 il conte poteva affermare orgoglioso: “Là dove un giorno si ammassavano cereali si aperse una biblioteca in sale che si stendono per una lunghezza di metri settantaquattro, artisticamente arredata, ricca di oltre quarantamila volumi. Della quale sono parte la cospicua raccolta delle preziose edizioni degli Aldi, dei Giunta, dei Giolito, de’ Ferrari, degli Elzeviri, di edizioni veneziane del XVI secolo, nonché una ricchissima collezione di incunaboli e una preziosa raccolta di Statuti municipali italiani“.
Purtroppo, coll’avvento della Seconda Guerra mondiale iniziò anche la dispersione di questo ricco patrimonio: la notifica di rarità e pregio data dalla Soprintendenza bibliografica nel 1944 non bastò infatti a salvaguardarlo dalle dispersioni patite in seguito al trasferimento dei conti Camerini a Montruglio (VI) e ai conseguenti passaggi di proprietà della Villa.
La parte che dell’originaria biblioteca restò a Piazzola venne abbandonata a sé stessa e, nella convinzione che ormai non vi fosse rimasto nulla di particolarmente importante, non vennero prese precauzioni particolari per la sua conservazione e tutela.
Soltanto dopo il 1969, con l’acquisto della Villa da parte del professor Giordano Emilio Girardi, si adottarono le prime misure di sicurezza per scongiurare altri furti e manomissioni.
Lo stesso Girardi provvide negli anni ad arricchire la Biblioteca di pubblicazioni medico-scientifiche, molte della quali edite dalla società farmaceutica SIMES di cui era proprietario.
Per approfondimenti sulle vicende della Biblioteca Cameriniana e delle sue raccolte si vedano gli interventi di Alessandro Bison e Alessandra Balestra alla XI Giornata delle Biblioteche del Veneto tenutasi a Villa Contarini il 20 ottobre 2009 (pp. 41-48 e 53-62).
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