la perorazione del N.H. Giovanni Bembo al Principe di Taiyllerand per il ripristino della veneta libertà

Una risposta

  1. Paolo ha detto:

    L’immagine del gonfalone di Domegge, del gonfalone a bande giallo blu con l’immagine dl leone andante, da lei pubblicata in un recente messaggio mi ha fatto venire in mente il testo di una lettera da me rintracciata tra le carte degli atti di un processo per alto tradimento tenutosi presso la Corte speciale di Verona tra il 1808 e il 1809, un processo che coinvolse un grande numero di persone e si concluse con la condanna a morte di un chirurgo bresciano, Giuseppe Pelizzoni, e di un avvocato di Asolo, Giovanni Enrico de’ Pellegrini Trieste, sotto l’imputazione di “aver macchinato, esteso, e diramato un Piano di rivoluzione diretto a sovvertire l’ordine pubblico, ed a distruggere l’attuale sistema di Governo, per far risorgere il Veneto”. La sentenza fu eseguita in Piazza delle erbe a Verona il 24 Gennaio 1809. La prego di leggere con attenzione il testo della lettera che segue, in quanto, messo agli atti come “Piano di rivoluzione”, mi sembra rischiarare molti degli avvenimenti che sarebbero accaduti in Veneto tra la primavera e l’estate del 1809 di cui parlano il Bullo e Beggiato nei loro libri e ai quali è sempre stato attribuito un carattere avventizio e del tutto privo di regia. Antonio Perez fu uno degli organizzatori della rivolta delle Pasque veronesi. La trascrizione ha cercato di riprodurre l’ortografia dell’originale. Tra parentesi mie indicazioni paratestuali.

    Verona Nobile Sig:r Conte Antonio Perez P:rone mio Colend:o N:o 6.

    M’affretto trovarla con questa mia, e darle una prova dicisa della memoria, che conservo di Lei, e dei Bravi Veronesi, tanto da mè affettuosamente amati.
    Questi è il momento di far conoscere alla sua Patria, ed al Governo antico il suo valore, ed attaccamento, fa d’uopo essere risoluti, coraggiosi, e valorosi ancora. Eccomi pronto ad esternarle tutte le deliberazioni d’un popolo risoluto di voler morire per la Religione, e per la rigenerazione del Nostro Governo, al quall’oggetto a momento saremo in bollore con armi alla mano per vendicare la
    tirannica nostra oppressione; Ordita una fedele inteligenza in tutti li Popoli del Trevisano, Feltrino, Bellunese, Padovano, Bassanese, e Sette Comuni; ed in un punto, cioè la stessa ora, lo stesso giorno succederà l’insurrezione Generale, ed abbiamo risoluta inteligenza, che lo stesso sarà scopiato anco nella nostra Dominante, e speriamo vittoria Gloriosa; Ella col mezzo di questa mia prevenzione, può prendere delle misure per distinguersi al pari di noi raccomandandosi al proprio suo valore, e coraggio, e non meno quello delli amici Giambatta Conte Alegri, Florio Gaetano, Giambatta Beccaletto, facendo appoggio con tutti li birri, palesando queste deliberazioni nostre al Sig:r Francesco Barella uomo capace di far suscitare tutto il Basso Veronese, mediante infiniti suoi amici, e particolarmente il D:r Luigi Olibon, ed il Sig:r Angelo Bertoli, e sé ad essi riesce di fare la medesima operazione da noi stabilita, mettiamo in confusione l’inimico, e in un punto solo lo spaventiamo; Ella dovrebbe anco scrivere nella Bresciana e particolarmente nelle valli Sabbia, Trompia, e valle Camonica, ed in Brescia al Nob:e Sig:r Gio~ Bargnani, giaché non vi è tempo da perdere, perche scopiar deve la Grande impresa entro questo mese; Non sarà discaro alla Generale unione, che Ella prevenisca il d:to Nobile Sig:r Gio~ Bargnani di Brescia, che Egli *** (canc) cooperi per farla suscitare anco nel Bergamasco giacché hà esso molte aderenze; Noi abbiamo divisato di formare il nostro confine all’adda come anticamente lo Era; ma vogliamo proseguire le conquiste fino a bocca d’adda dove questo fiume cade nel grande po’, e vogliamo formare il po’ sud:to per nostro antimurale, e confine dalla bocca d’adda surifferita sino al mare, per cui avremo Cremona, Mantova, la Calzaria ed il forte di Pizzighettone, abbiamo stabilito di formarsi in Compagnie, Battaglioni, e Regimenti *** lati; e per la susistenzia di detta Armata, fissati abbiamo a (?) *** deliberrati di spogliare tutte le Casse Regge, Demaniali, finanze, Parziali (?), Registri ed ed in fine tutte le Casse di questa raggione nessuna eccettuata: le spoglie dell’Impiegati forestieri, quelle, de’ framazzoni, del Nemico Militare, e quelle degli Ebrei, che avranno acquistato beni di Chiesa, saranno queste a benefizio delle Truppe. Per il mantenimento dell’armata forzaremo li Ebrei sud:ti a somministrarci delle Prestanze Grandiose, ed abbiamo deliberato d’aprire le carceri per servirscene di quelli per formare Corpi Militari, e rimettere in Priggione tutti li framazzoni, e tutti li altri Impiegati forestieri; Non conviene staccarsi dalla massima di far conto dei sbiri, li quali potranno molto giovare in questi casi; Deve aver di mira la conservazione della libera comunicazione col quartier Generale dell’armata cattolica veneziana, e tenersi distintamente notiziato dei successi; Abbiamo anco una perfetta inteligenza con l’austria, e gli’inghilterra; questi sono due appoggi assai forti, e ciò serve di norma anco a Lei, che mediante li suoi progressi può distinguersi presso il Governo, e formare forse (? infrascr.), ma quest’ultimo oggetto non deve essere lo scuopo nostro, e la masima principale deve esser quella di formarsi una Gloria Etterna. Caro Conte ispirate alli Popoli questi sentimenti, che siamo forzati a prender l’arme per la confermazione della Religione, delle N:re sostanze, de N:ri figli, e finalmente per rimettere il nostro antico Governo; Li faccia gridare il Popolo, Eviva la Religione, eviva San Marco. Che tutto il Popolo, civile e militare sia scortato della coccarda veneziana Giala e Bleu; Abbolisca col nostro assenso tutte quel’angarie, che sono di presente in vigore, e sia rimesso in tutto, e per tutto, ciocché versava otto il Nostro antico Governo, abbolindo (?) per ora il dazio tabacco, pestrino, e carni; Che rimesso sia per tutte le parti il Governo Civile all’uso veneto, così è di nostra risoluta intenzione, come, e di nostra intenzione, che sia Rimessi tutti li conventi; Lei quando voglia seguire il nostro esempio, potrà spargere dei Proclami Energici, ed animanti pel popolo, ed alla testa de’ quali siavi la seguente espressione: Per la Grazia di Dio L’armata Cattolica Veneziana sotto la Protezione della Madre di Dio Vergine Maria, e di S. Marco sottoscritto il suo nome come Generale per commissione del Generale in capo, e tutto ciò che sarà Ella per deliberare sarà approvato dal Comando generale, l’averto ancora, che occorrendo danari per mantenere l’armata, dovrà prendere prestiti forzati dalli Particolari possidenti, dai Nobili, e dalli mancanti, lasciando ad essi ricevuta con la garanzia che veranno dal Governo ristituiti: faccia ordinare orazioni continue in tutte le Chiese per la prosperità delle Nostri armi: Che di continuo si *** campana a martello, che si obblighi qualche Religioso a seguire l’armata col Crocifisso in mano, giacché si tratta anco della Lor Causa; da principio si dovrà fornire le armate delle Bandiere e stendari delle Chiese sin chè né avremo fatti de’ nuovi di setta Giali, e Blù, con il Stema di S. Marco da una parte, e la Beata Vergine dall’altra, e tutto ciò che concerne in questa mia d’istruzione, deve Lei suggerirla non solo a quelli, che saranno sotto li suoi ordini; ma ancora alli Bresciani, Bergamaschi, Cremaschi e Mantovani; Noi prendiamo al primo momento possesso del fiume Piave, e non permetteremo il passaggio di qua di esso fiume al Nemico, anzi siamo in deliberazione di prenderlo in Schina giacché di fronte, sonovi gli austriaci; Noi siamo risoluti di spargere tutto il sangue, ma vogliamo liberarsi da questa Tirannia; e speriamo, che Lei, e tutti loro faranno lo stesso = Il Sig:r Gaetano Valsecchi non (canc.) di Verona non potrà personalmente aggire, ma siccome egli ha dell’estese adderenze, sono certo, che volendo farà molto quando però vorrà Egli avertirlo, e lo stesso farà Egli (soprascr.) al Sig:r Domenico Principe ne’ Paesi di sua Campagna, ed ancora potrà avertire il Co: Michele Lazise, il quale fù sempre attaccato al Governo Veneto, come ve né sono de’ migliori nell’veronese, che sono, e saranno di questo parere; quello che non si deve perder di vista è la requisizione de’ cavalli tutti, per formare de’ squadroni di cavaleria, e per li ufficiali di fanteria (suprascr.). La cavaleria dovrà fornirsi alla meglio d’armi, che sia possibile, ed in mancanza di queste, si provederanno d’un asta con spuntone di ferro alla sommità, e la fanteria di forche con aste lunghe, manarini, picche, sciabolotti, cortelli, e schioppi, se né troveranno, e nel disarmare l’inimico rimmettere a nostri soldati le armi; ma quello, che più raccomando si è che tanto la cavaleria, che la fanteria siano forniti di cortelli puntuti, ferro spaventoso alli Nemici; Subbito, che saremo padroni di Venezia faremo sortire in Terra delli canoni, canonieri, e munizioni pel bisogno dell’armate, onde potrà scrivere le sue occorrenze, che promettiamo di prestarsi per li bisogni de’ (canc.) suoi. Ella deve far suscitare la valle Pulesella tanto a Lei affetta, essendo quello un Popolo, che ha del valore, e del corraggio. Non deve lasciar di vista il Conte Ernesto Bevilacqua uomo capace di far assai per le sue campagne, nella stessa guisa, che lo può fare il Conte Giambatt~a Alegri: farei torto alli veronesi se diffidassi del Loro esperimentato valore e coraggio; onde noi siamo dicisi, ed avrei scritto molto prima a Lei queste nostre deliberazioni, se avessi veduto l’opportunità di farci capitare certa la lettera nelle sue mani. Questo è il più bel momento, di far il colpo, trovando il Popolo disposto a levarsi in forza delle coscrizioni, prediali, e mille altre imposte che vede imporre (?) *** Non dovrà trascurare li Nob:li amici miei Beccaletto e Florio i quali (?) hanno tant’anima in petto quanta ne può avere (?) il (?) Sonzini e con ragione può molto fidarsi di Loro per tutti li Rapporti li quali saranno li primi ad aprirsi ad ogni pericolo, in quell’ (?) occasione converrà fare conto dei sbirri perché sono (?) scherniti, e perseguitati: Francesco Barseli Nostro comune amico sarà capace di far non solamente solevare il Basso veronese; ma ancora può aggevolare la rivolta nella Città di mantova, e li abbitanti della medesima saranno capaci di massacrare tutti li nemici, ed impadronirsi di quella famosa fortessa, quando però venissero assicurati dal Barsella sud:ta della Generale insurrezione. Affidando Lei, e raccomandando al sud:t questa commissione, Egli è il solo capace di farla cadere; Mi darò pensiero di scriverle con precisione del giorno, e l’ora dello scopio per sua regola. Avertendola che si rende necessario di far subbire la morte sollecita a tutti quelli, che volessero sedurre li Popoli; ad essere contrari alle nostre deliberazioni; L’impresa di far il colpo, che pare difficile d’impadronirsi dei quartieri del Nemico, ha e deve essere un buon coltello per uccidere le sentinelle, uccise le quali, in numero di quindici, o vinti coraggiosi a coltello impugnato in ogni quartiere, s pone il terrore il più spaventoso ad un numero di gran lunga supperiore; ma il colpo conviene farlo alla note avvanzata, dando ordine, che siano disarmati, e se fa bisogno ammassare li Generali, ed ufficiali sparsi per la Città alloggiati, nello stesso punto, che si fa la tragedia alli quartieri; Oggetto importantissimo d’impatronirsi delle Porte della Città affinché li villici insorgenti possano entrare, indi prestare il suo ajuto. Tale è il Piano nostro stabilito per Treviso, Bassano, Padova, Venezia, Feltre e Belluno, e tutto stà inaprontato per la Gloria dei Popoli Veneti. Racomandiamo caldamente di formare delle compagnie di fanteria, e di cavaleria; tenendo un ezato rigistro de nomi, e cognomi Non meno la Patria Eligendo il Capitano, Tenente, e sotto tenente, ed alfiere per compagnia di fanteria, e Capitano tenente, e sotto tenente per ogni compagnia di cavaleria, e quest’ultima deve esser formata di sessanta uomini, e quelle di fanteria da cento uomini, con un sergente e quattro caporali per compagnia ed un foriere per il Registro. Tutte le Cariche, che saranno da Lei distribuite ed Eleti in conseguenza saranno confirmate dal Generale in Capo munindoli d’un brevetto. La mia lettera, che col mezzo della Posta *** per indicarle l’ora ed il giorno del colpo stabilito da farsi = sarà spiegata come segue ! Il tal giorno e la tal ora partirò per la Dominante, e non più, e con ciò deve il tutto cangiare (?)

    Bassano li 8. 7bre 1808.

    P.S. L’averto di prontamente munirsi, e prendere delle misure per distinguersi dovendo cader in breve il colpo, ed all’incirca da qui 20. giorni (lungo il margine sx)

Rispondi