LA PRIMA RACCOLTA DI PROVERBI VENETI. COME NACQUE.
Qualche notizia in merito: ce la fornisce lo studioso e scrittore G. A. Cibotto:
La prima raccolta di proverbi veneti di cui si abbia notizia risale ai primi anni del secolo decimosesto, quando apparvero le famose “Dieci Tavole”. Si tratta di dieci larghi fogli stampati sicuramente dopo il 1509, (perché vi è ricordata la Lega di Cambrai), contenenti all’incirca 150 proverbi, detti, frasi e modi di dire, quasi tutti in lingua veneziana.
A questi sono mescolati, piuttosto confusamente, vari proverbi toscani, lombardi e napoletani, (due anzi, sono provenienti dalla Puglia e dalle Marche), più alcuni altri di estrazione greca, due spagnoli e uno francese.
Insomma, una specie di zibaldone linguistico, che offre una immagine abbastanza felice della Venezia cinquecentesca, composta di gente di ogni paese, richiamati dalla zona lagunare per i traffici intensi, ma anche dalle arti e dalla gioia di vivere che traboccava in tutte le manifestazioni del costume.
Le “Dieci Tavole” incontrarono subito i favori del pubblico, e continuarono a venir ristampate di frequente, tanto è vero che durante il 1535 ne apparvero contemporaneamente sul mercato due edizioni, una romana e una torinese, e nel 1536, cioè appena un anno dopo, una seconda romana.
A queste altre ne seguirono, integrando tuttavia il primitivo nucleo con l’apporto di nuovi proverbi e sentenze, in un crescendo che raggiunse forse il massimo della sua espansione creativa nel fervore culturale del Settecento…
Tratto dall’introduzione del volume “Proverbi Del Veneto” edito diversi anni or sono dal giornale “La Stampa” in mio possesso. <3