LA VENEZIA “ITALIANA” CHE DEMOLISCE IL TEATRO SAN SAMUELE
Provi una grande tristezza a leggere che, il comune di Venezia, dopo aver acquistato uno dei più antichi teatri della città… non trova altra soluzione che… cancellarlo, trasformandolo in edificio scolastico. Ma eccovi di seguito le vicende del san Samuele.
Nel 1656, nel quartiere di san Marco, in corte del Duca al civico 3044, la famiglia Grimani fa costruire il teatro di san Samuele destinato a ospitare la rappresentazione di commedie. Nel 1681 il teatro passa in gestione al librettista e scenografo Gaspare Torrelli, che propone un cartellone basato principalmente sulle opere in musica, mentre dal 1737 al 1741 è diretto da Carlo Goldoni sotto la cui direzione inizia la grande riforma teatrale con la rappresentazione del Momolo cortesan (1738) commedia con testo scritto solo per i ruoli principali e il resto improvvisato sulla scena.
Distrutto da un incendio durante la notte del 30 dicembre 1747, il teatro viene ricostruito in pochi mesi e inaugurato nel maggio del 1748. In seguito i Grimani passano la mano per insorte difficoltà economiche, mentre alla fine della Repubblica il teatro, specializzatosi nell’opera buffa, in alternanza con la commedia, perde la sua importanza e poi rimane chiuso per decreto durante la dominazione francese.
Nel 1853 prende il nome del nuovo proprietario, il veronese Giuseppe Camploy, che lo restaura e lo rinnova, dedicandolo soprattutto alla prosa. Acquistato infine dal Comune, uno dei teatri più prestigiosi della città, viene demolito, per esser trasformato in edificio scolastico.