L’ARTE DELLE SITULE, DAL DANUBIO ALLA VENETIA, UN CONTINUUM CULTURALE
Di Milo Boz veneto
Rifacendoci all’unica pubblicazione organica su questa materia, il volume del 1961 “Mostra dell’arte delle situle dal Po al Danubio (VI-IV sec. A. C.) Padova- Lubiana-Vienna, si viene a sapere come lo studioso Merhart sia stato il primo a dimostrare che la situla, da cui discende il nome di quest’arte, sia un prodotto della civiltà delle necropoli dei campi d’urne.
Pratica che ha sostituito – dal XIII sec. a.C. nell’Europa centro-orientale e da lì a nord e a occidente – l’inumazione dei defunti, con la collocazione delle loro ceneri in apposite urne. I risultati sin qui conseguiti su questo impareggiabile oggetto istoriato, paragonato con situle, cinturoni, coperchi istoriati con scene di vario contenuto, ritrovati in altri luoghi, sono decisamente interessanti.
Partendo dal corteo di gente in costume dell’epoca e caratteristico copricapo simile al basco (VI-V se.a.C.), in marcia verso sinistra e poi verso destra rappresentato nelle due fasce superiori della situla, è chiara la somiglianza con il frammento di situla di Matrei in Tirolo (Austria).
Quindi nel pieno del territorio hallstattiano. Passando al registro basale, dove prevalgono le scene erotiche e quella di parto, qui si notano le analogie con il cinturone di Brizje (Slovenia) e la situla di Sanzeno Val di Non (Trentino), senza dimenticare gli influssi di S. Lucia di Tolmino e adriatici rintracciabili, insieme con quelli celtico – golassecchiani (Como), nei corredi funerari di alcune tombe come la n.10. Una complessità di stili e significati che ci conducono nel bel mezzo di concezioni sociali e spirituali che l’arte delle situle con la sua maggiore possibilità di espressione è arrivata a manifestare.
L’Alpago, quindi, era una delle aree dove l’arte delle situle era maggiormente sviluppata, grazie al ritrovamento di reperti che vanno dal VII secolo aC al V aC. Reperti che testimoniano come l’area dell’Alpago fosse abitata da una popolazione attiva, con contatti molto sviluppati con varie zone d’Europa.
25 marzo 2011. http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/03/25/news/i-bei-reperti-di-pian-de-gnela-1.947228