LE BELLEZZE VENEZIANE, NON SOLO CORTIGIANE, NELLA PITTURA
Il Lotto, ad esempio, apostolo dell’ ideale, scrive nel suo diario che per dipingere i suoi santi si serviva di alcuni poveri, pagandoli pochi soldi e che ancora meno era il compenso per ritrarre donne nude. Le donne che si facevano ritrarre senza le vesti erano cortigiane o ” femmine del volgo senza scrupoli e pudicizia” e poiché il gusto signorile preferiva la bellezza bionda, i pittori sceglievano tra il popolo modelli biondi che rassomigliassero a gentildonne.
Pochi quindi i ritratti di donne brune e dal volto abbronzato ma dai canti popolari e dai proverbi apprendiamo come anche queste fanciulle fossero molto apprezzate; esse erano infatti descritte “brune dalla vita agile e snella e dalle mani piccole (molesine). Donne con queste caratteristiche s incontrano ancora nelle isole, specie a Burano, dove si conserva ancora il tipo della vecchia razza.
La dama bionda era preferita perché più delicata, ma veniva ritratta con espressione serena, senza ardore né profondità di spirito.
Gli altri ritratti sono tutti da considerarsi di fantasia come quelli della regina Tommasina Morosini, del Padovanino, e piú d uno di Bianca Cappello le cui vere sembianze troviamo solo nei dipinti del Bronzino i quali non giustificano l ammirazione per la bellezza della donna cantata nei versi del poeta Angiolo Ingegneri.