LE FAMOSE “RIVOLTE” ANTI VENEZIANE IN FRIULI, MAI ACCADUTE.
Di Millo Bozzolan
I più “accesi” nazionalisti friulani, seguendo le impronte di un amico di Pasolini che diede una lettura della storia del dominio veneziano nella “Patria”, a dir poco fuorviante, imputano al Leone marciano l’esercizio di un potere oppressivoe soffocante. In realtà, proprio la grande libertà e il rispetto delle leggi ed autonomie locali, lì come altrove, forse non permise a Venezia la creazione di uno stato più omogeneo e compatto, come accadde in altre parti d’Europa. Ecco quanto puntualizza un nostro lettore:
Ah, le rivolte, le famose insurrezioni contro gli abusi dei feudatari locali fatte passare per sommosse antiveneziane!
Venezia sarebbe stata forse ricordata con più nostalgia se avesse imposto dall’alto i propri ordinamenti, se avesse rinunciato al proprio ruolo di arbitro tra i diversi ceti sociali cui era affidato il governo delle comunità di terraferma come d’oltremare per annichilire in un delirio accentratore che fu poi della Cisalpina e del regno italico la memoria storica e giuridica delle proprie province, se ne avesse disconosciuto l’eredità culturale antecedente gli atti di dedizione, fosse questa di stampo feudale o comunale indifferentemente. E’ per certi versi paradossale che le venga poi rinfacciato di non aver saputo o voluto imporre al proprio dominio quella coesione liberticida che avrebbe in breve trasformato l’antico suddito in contribuente e carne da cannone e che tali voci si rincorrano proprio di questi tempi in cui con maggiore evidenza possiamo riscontrare le conseguenze di una cultura di governo a noi così familiare. E’ vero però che la facoltà di amministrare le proprie risorse, e di scrivere le proprie leggi nel contesto di assemblee rappresentative gli interessi del territorio di appartenenza non poteva essere interpretata da tutti con la medesima lungimiranza. La libertà è purtroppo un bene di cui sovente alcuni non si dimostrarono all’altezza. Nel Friuli come altrove.
Aggiungo io che le sommosse furono contro i feudatari locali e le loro prepotenze. Mai contro Venezia. E infatti Venezia, accogliendo le istanze del popolo, impose una presenza popolare nel piccolo parlamento di Udine (tra l’altro uno dei più antichi del mondo) e anche grazie a questo suo intervento, le rivolte cessarono.
Il libro al quale s fa riferimento è “Storia del Friuli” di Tito Maniacco (l’amico di Pasolini), ed. Newton Compton di Roma. http://cd.pbsstatic.com/l/57/8257/9788854108257.jpg