LO STRACCIVENDOLO CHE INVENTO’ IL LOTTO, A VENEZIA
Fino ai primi anni Cinquanta del secolo scorso battevano le campagne al grido: “Strassi, ossi, fero vecio!” ed erano i campioni del riciclo, gli “strazaroli”. Personaggi così giravano da secoli anche a Venezia, e avevano la ventura di raccogliere a volte, oggetti, persino mobili, di un certo valore, che per il capriccio dei proprietari, finivano abbandonati in un angolo di strada, o venivano ritirati da questi raccoglitori-rivenditori.
Accadde così che un certo Gerolamo Bambarara decise che poteva guadagnarci di più, mettendo in palio, attraverso la vendita di biglietti numerati “tappeti, mobili, vesti e oggetti vari” che aveva raccolto: insomma, il campione del riciclo; era il 18 febbraio 1522, e nasceva ufficialmente “il gioco del lotto” che Casanova poi, si vanterà nelle sue memorie, di aver esportato in Francia. Tutto nasceva naturalmente, dopo la regolare licenza delle autorità veneziane. I premi poi diventarono delle somme di denaro.