“Ze mejo brusare un paese, pitosto che perdar na tradision“
Continuiamo la rubrica volta a riscoprire e valorizzare i mestieri ed usanze di un tempo con la speranza di accendere sopiti ricordi nel pubblico più anziano e di suscitare curiosità nel pubblico più giovane, buona lettura!
Si ringrazia l’autore Luigino Tosatto
Ma v’ altri vei ricordeo el magnar de quando ierimo piccoli?
Casa mia, co’ ierimo cei mi e me fradei, ierimo in tanti.
Me papà, la MIA MAMMA, i mie 4 fratelli, due zii, due cugine, la mia nonna e il mio nonno.
Totale…. 13 bocche, alcune tritatutto, altre un fià teemeecchi, ( modestamente io, e lo sono ancora).
La mia nonna era una gran cuoca, la MIA MAMMA na chef stellata.
Quante ore, quanti tempi sopra i fornelli, sopra i lavelli a lavar piatti, pentole, pignate, calliere,
Ea lavastoviglie a iera manual,, spugne, paietta de acciaio, tanto cif, detersivo.. el Vim clorex, in polvere, con una nuvola di profumo inconfondibile..
Acqua calda scaldaaaa sora ea cuzina economica
A parte i dettagli,,, è quanto mangiavamo che non lo si fà più.
Me nonna Giulia era specialista nel far ee fritoee, ghin faceva na pignata con trenta vovi, Lei e la MIA MAMMA a cucinare di continuo, noi come avvoltoi a mangiarle calde, appena tolte dall oio.
Ea pinzsa ea vegnea fatta soeo col pan veccio, messo in moia par un giorno intiero, dopo tanti fighetti secchi, e semesse de finocchio, a gogò.
E cusinada pur sempre soa cuzina economica.
Ea polenta, sempre gialla..
Cavai i serci dea cuzina economica, se mettea ea cagliera de rame dentro, a diretto contatto col fogo.
Smissiada coa frusta minimo un ora e mezza, ea gioia de noaltri cei ea iera aaa crosta.. Chi non gà mai magnà croste de poenta fatta soa cagliera de rame, gà perso na delizia del palato.
LA MIA MAMMA, che da giovane ha servito in casa da un luminare otorinolaringoiatria, aveva conoscenza di alcune chicche culinarie di città, di cui andava fiera e di cui la mia nonna aveva piacere degustare, e anche imparare a farle.
Ea crema fritta..
Quanta ghi n’ emo magnada de fresca, con dentro ea scorsa de limon, magnada coi biscotti.
Quea che non ghea fazeimo a magnarla, la MIA MAMMA la reciclava e la faceva fritta…
Detto fatto, cotta, mangiata,,, divorata.
Ea sera, spesso e talvolta, facevo e facevamo cena col pan eeel latte, col cacao amaro e el pan veccio e duro,,, dopo tanti anni go’ capio el parche’… Riutilizzo, bilancio familiare.
Ea sera, volentieri perché mi piaceva, piacevano, risi col latte,, magnar de nà volta, eppur dopo sposato son riuscito a farmelo fare anche da mia moglie, quasi buoni.
Il tanto acclamato tiramisù non ha nulla a che vedere con la zuppa inglese che faceva la MIA MAMMA,,, un stratto de cioccolata, un stratto de biscotti, un stratto de crema, un stratto de biscotti, e via cossi fin a impenir ea padea.
Ea sera, sopratutto de inverno, par impegnar el tempo, il MIO PAPÀ e noi fratelli, piccoli, si faceva il BUTIRO, ,,, tolta la parte alta dal latte fresco, ea panna, la si metteva in frigo, raggiunta una certa quantità, la si buttava sul bottiglion coa panza, e zo’ a battarlo soa carega con sopra delle coperte.
Batteimo, batteimo, e pi’ forte, e prima el se fazeva.
Beo giallo, che ci serviva per…
Farse i vovi all occio…
Ma casa nostra, grandi e cei, vecchi e giovani, ogni uno si cucinava i suoi vovi all’ occio, ….
Chi tanto burro, chi ben cotti, chi crui, chi ghe rompeva ea rossa, chi non ghe piaseva ea pessa, che è un modo volgare, ma vero, di definire la parte bianca che si forma sopra la rossa.
Ei gnocchi fatti in casa, con sora el ragù fumante, fatto coa carne fresca, tanto rosmarin e aio.
Questi sei magnava de domenica, perché iera na festa in toea par chi che magnava, na gran sfadigada par LE CUOCHE.
In toea, sempre acqua fresca de rubinetto, vin de casada merlot, sacro casa mia.
Eeee bibite, non sapevamo neanche esistessero, roba da matrimoni.
In cucina, ai fornelli, ai lavelli, sempre e solo le donne.
Tiro due righe di conclusione.
Alcune di queste pietanze non si ha’ più la fortuna o l’ occasione di mangiarle e degustarle,,,ci son però due estremi… Alcune famiglie portan avanti queste tradizioni… Alcuni ristoranti di alte stelle propongono questi cibi, proponendole come chicche….. Eppur era cibo dei POARETTTTI..
NOTTE,,
son dà longo, scuseme.
Se l'articolo ti è piaciuto condividilo su:
Mi piace:
Mi piace Caricamento...