Mare nostrum di Venezia
di Danilo Lazzarini.
Come si nota, l’umiltà Veneta che chiude l’Adriatico assumendo come limite (Plus vel Minus) il canale d’Otranto, è esercizio di velata educazione. Ma cosa dicevano gli antichi sull’estensione dell’Adriatico.
Dovremmo avanzare maggiori pretese sul nostro Mare, dato che Pausania il Periegeta, (II sec d.C.) nella sua Periegesi della Grecia scrive che lo stretto della Sicilia è preda di violente burrasche perché vi è contrasto tra i due Mari, cioè Adria (Adriatico) e Tirreno, e Paulus Orosius (375 circa 420), storico e discepolo di sant’Agostino, continua affermando che la Sicilia è cinta ad oriente dal mare Adriatico.
Sofronio Eusebio Girolamo, (347-420), traduttore della bibbia e Santo della chiesa afferma: Inter Scyllam et Charybdin Hadriatico se evadens Pelago.
Pomponius Mela, (I sec. d.C.) autore della più antica geografia latina poi, notava che il monte Emo un Monte della Tracia dal suo vertice, tanto era alto, che faceva vedere ad un tempo l’Eusino e l’Adria. Strabone, citatissimo autore di una Geografia dell’impero di Augusto, non è d’accordo perché dice che l’Adriatico è troppo lontano, ma noi crediamo a Mela e a Polibio).
Della sua estensione poi dalle coste della Sicilia sino a quelle della Siria e lungo le altre dell’Africa inferiormente rendono testimonianza Giordane, storico bizantino del IV secolo, che chiama Rodi metropoli delle isole di tutta l’Adria: Rodus insula dicitur tolius Adriue insularum metropolis), oltre al già citato Orosius, il quale afferma che la provincia Tripolitana è bagnata a settentrione dall’Adriatico.
Ecco, che lo si sappia, noi rivendichiamo ciò che ci appartiene, essendo l’Adriatico, il MARE NOSTRUM (di Venezia intendo). E se l’Adriatico arriva così lontano, come si chiamava l’Adriatico vicino ? beh Golfo di Venezia, no, Ovvio
Informazioni Tratte con mia Parafrasi dal Testo:
ADRIA E LE SUE ANTICHE EPIGRAFI ILLUSTRATE DAL Dott. VINCENZO DE-VIT (1888)