NELL’840, IL PATTO TRA LOTARIO E I VENETICI LIBERI E AUTONOMI.

RE LOTARIO
Bisanzio non era certo in grado di controllare alcunché già da molto tempo e i Venetici, da entità indipendente sottoscrissero un patto a Pavia con Lotario, re d’Italia. Il doge Pietro Tradonico è la controparte e si stabilisce il rispetto dei reciproci confini, lasciando i Venetici liberi di transitare con le loro merci per i fiumi e per terra, senza alcun balzello.
Apprendiamo che le isole abitate dai Venetici (Veneticos) risultano non più solo 12 come nel 452, ma 18: Rialto, Olivolo/Castello, Murano, Malamocco, Albiola, Chiogggia, Brondolo, Fossone, Loreo, Torcello, Ammiana, Burano, Eraclea/Cittanova /Andata distrutta, l’isola è ricostruita in misura minore dai Partecipazio, che sono di Eraclea/Cittanova. E ancora Fine, Equilio/Iesolo, Caorle, Grado e Cavarzere.
Questo documento è di grande importanza commerciale, storica e politica, perché sta a significare che Costantinopoli riconosce implicitamente l’autonomia dei venetici, liberi di sottoscrivere in maniera autonoma patti internazionali. Mentre ancora nel testamento di Giustiniano Partecipazio dell’829, il doge veniva definito venetiarum provinciae dux, nel trattato di Lotario è definito Dux Veneticorum. La Venezia Marittima, passava da provincia a Ducato, a indicare la sua piena autonomia anche nei rapporti internazionali.