QUANDO I FRANCESI RAPIRONO LA MADONNA… E NE CHIESERO IL RISCATTO.
A leggere delle ruberie della soldataglia francese, agli ordini del generale Bonaparte, non si finisce mai di stupirsi. Così quando scopri che in quel di Verona rapirono la statua di una Madonnina, oggetto di culto popolare, ti chiedi cosa mai potessero insegnare di buono alle nazioni italiane, se non il ladrocinio pubblico, lo sprezzo per il sentimento religioso popolare, l’arrivismo sfrenato (Il futuro ‘empereur’ ne fu un esempio perfetto, accanto al culto del familismo).
Ecco quanto accadde a Verona durante il sacco della città: 36 – Scoronamento della veneratissima immagine della Madonna del Popolo, nella Cattedrale di Verona. Venuti a sapere che irivoluzionari stavano per depredarla del diadema d’oro di cuiera incoronata, uno dei capi della confraternita della Madonna del Popolo decide di sostituirlo e fa fabbricare, nel tempo di una notte, da un pio artigiano, una corona di rame dorato.
Il mattino dopo, quando gli empi si recano a scoronare la Madonna e si avvedono che è di metallo vile, gettano il diadema per terra e decidono di sequestrare la statua, domandando un riscatto altissimo.
Un devoto patrizio si offre allora di sborsare quell’enorme somma, a patto che mai si venga a sapere il suonome. E così avviene.