lingua veneta

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Menego Pittarini, l’Omero dei poveri

“Ghe cago ai talgiani”, “ste sènache porche” (sènache, persone magre e patite), “i ne monde, i ne tosa, i n’inciòa, gnancora saemo un fiol de na scroa” (ci mungono, ci tosano, ci inchiodano come un figlio di una scrofa), “marsoni” (massoni), “dente...

DA “AFACHIN” (arabo) A “FACHIN” (veneziano) IL PASSO NON FU BREVE.. 0

DA “AFACHIN” (arabo) A “FACHIN” (veneziano) IL PASSO NON FU BREVE..

Curiosa è la storia della parola facchino. Gli afachini nei documenti di commercio arabo-cristiani, erano intesi come ‘dottori di legge’. Più tardi troviamo il vocabolo nel significato di interprete, maestro di scuola, scrivano. All’improvviso ecco il nostro facchino , definito dal vocabolario: chi porta pesi di...

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IL VENETO COME LINGUA DELL’ADRIATICO E OLTRE

Quando l’egemonia di Venezia, dopo essersi fatta strada su tutte le altre precedenti e contemporanee, comincia una lenta ritirata davanti ai Turchi, il veneziano lascia in eredità alle lingue del bacino orientale del Mediterraneo, parole legate indissolubilmente alle comuni esperienze....

ESSER SECO INCANDìO, l’origine di un modo di dire veneto. Il misterioso ‘biscoto’ venezian. 0

ESSER SECO INCANDìO, l’origine di un modo di dire veneto. Il misterioso ‘biscoto’ venezian.

(Marco Boschini, Incisione in rame tratta da “Il regno tutto di Candia delineato” – Venezia,1651. Da: libreriaperini) dalla pagina “Venezia a tavola” la spiegazion de na maniera de dire de la lengua veneta, partia dala Capital nostra. Non soltanto ogni...