UN POPOLO SI LIBERA SE TROVA IN SE’ STESSO LE MOTIVAZIONI PER ESISTERE di Moreno Menini
dal nr. 3 di “Quaderni Veneti” (anno 2000), vi ripropongo il commosso appello di Moreno Menini alla sua gente (una piccola parte).
… UN POPOLO SI LIBERA SE TROVA IN SE STESSO LE PROPRIE MOTIVAZIONI E TROVA IN SE’ STESSO la forza di imporlo ai vicini ingombranti. Chi non possiede una propria ragion d’essere non vota per la propria libertà!
L’adrenalina impazzita dei momenti storici coagula le forze che cinquant’anni di inutili chiaccherii para-politici, caregaro-autonomisti, o pseudo federalisti non riescono nemmeno a concepire.
Non abbiamo, è bene dirlo, soluzioni miracolose da proporre per ricostituirci in uno stato libero. Non c’è nemmeno un magico percorso legislativo seguendo il quale si arrivi immediatamente alla meta: le leggi restano prodotte dai sistemi politici e non viceversa.
Restiamo noi da soli contro tutti. Ma ciò che alcuni faticano a comprendere è che bastiamo ed avanziamo!
Dalla notte dei tempi, di padre in figlio, viviamo ed abitiamo questa nostra meravigliosa Patria che è il Veneto e nessuno mai è riuscito a scacciarci; nonostante le vicissitudini della storia che ci ha portato a subire alterne dominazioni straniere prima e dopo l’avvento della Repubblica Veneta, noi siamo ancora qui, nella terra che i nostri Avi ci hanno lasciato in eredità, le loro tombe ne sono testimoni.
Noi rimaniamo irriducibilmente qui a sostenere l’inalienabile diritto all’autodeterminazione (diritto delle genti). Noi oggi più che mai, in un’Europa stanca e in crisi d’identità, forti della resistenza della nostra visione della vita mai abbandonata, mostriamo superbi ai nostri vicini increduli i risultati della nostra economia florida e libera ottenuta con la fatica, la lealtà, la disciplina, che sono il patrimonio inestimabile della nostra tradizione contadina, ma anche la volontà inappagabile di Dignità che dovrebbe essere accompagnata da prestigio politico.
Nei nostri cromosomi rimbomba assordante l’appello del doge Loredan “.. che noi medesimi siamo quelli che … difendiamo la libertà e salute della più degna Patria e della pèiù nobile che ci sia in tutto il mondo.”
Otterremo l’indipendenza se conosciamo chi siamo stati in passato, e avremo fiducia nelle nostre possibilità …Attardarci in sterili tentativi di ingraziarci il padrone romano non ha alcun senso e non porta da nessuna parte, nemmeno ragionare e schierarci in base a schemi preconfezionati.
“Cesare, no vojo entrarte in simpatia, né saver se te si bianco o nero” scriveva il veneto Catullo 2000 anni fa. Come si vede non stiamo dicendo nulla di nuovo.
Abbiamo una speranza troppo grande, una storia troppo insigne dalla quale trarre insegnamento. Lasciamo tranquillamente ad altri la soddisfazione di trovare la propria nicchia tra le pieghe di questo paese marcio e corrotto fino all’inverosimile. Il seme piantato germoglierà… Il sogno del grande Veneto può tornare realtà.
Moreno Menini.
We ‘ve a dream, caro Moreno, che ancora non si è realizzato, purtroppo, anche per colpa nostra. Mi chiedo se ci meritiamo la grande storia che abbiamo alle spalle. (M. B.)
Purtroppo i Veneti hanno subito le lusinghe e le angherie romane e ancora le ritengono ineluttabili al proprio vivere. Non lo so se i Veneti hanno ancora la vis per tornare ad essere Veneti, grande Popolo che purtroppo si è smarrito