UN RITRATTO STUPENDO DEL CARNEVARJIS, CON QUALCHE SOSPETTO…
di Millo Bozzolan
Il ritratto di Luca Carnevajis non è opera del pittore, famoso vedutista predecessore del Canaletto, ma di un suo collega. Di una tecnica e una bellezza che colpiscono. L’autore è Bartolomeo Nazari – Pittore (Clusone, Bergamo, 1693 – Milano 1758).
Si formò a Bergamo e a Venezia e fu probabilmente aRoma (1724–26), allievo di B. Luti e F. Trevisani. Lavorò prevalentemente a Venezia, innestando su un realismo di marca lombarda una morbidezza cromatica veneta; si impose come ritrattista al servizio anche di una committenza inglese e tedesca (Il card. Angelo Maria Querini, 1727 circa, Venezia, pinac. Querini Stampalia; Il conte Giacomo Carrara, 1736, Bergamo, accademia Carrara).
Mi colpisce l’aspetto aristocratico del Carnevajis, che era del resto di famiglia nobile di ceppo friulano. Lo copre una toga rossa, e sul petto una probabile onorificenza.
Colpisce, oltre alla carta (?) geografica sullo sfondo, il compasso esibito in bella vista. Il che ci fa sospettare ad una sua probabile aderenza a una Loggia massonica. Forse anche la toga (non mi pare il suo casato fosse aggregato alla nobiltà veneziana) e la collana d’oro sono indice del suo alto grado nella Massoneria. Peccato non saperne di più. Il ritratto meriterebbe un qualche studio anche filologico da parte di storici dell’arte esperti.