UNA DOCUMENTAZIONE DIPLOMATICA UTILISSIMA
Simonetta Dondi dall'Orologio
Nel 1861 Il governo del Re d’Italia deliberò d’inviare una missione diplomatica al Re di Persia.
Perchè questa decisione?
Fu grazie alla scomparsa Repubblica di Venezia e alla sua preziosa documentazione, dove il nuovo governo italiano fu ad attingere sapienti forme per avere esiti di potere.
Infatti i contatti tra la Serenissima e la Persia cominciarono nel XV secolo quando i veneziani aiutarono nella guerra (1470-74) fra Mohammed e Uzun Hasan e stabilirono con quest’ultimo le basi di una divisione dei possessi turchi.
Spinsero gli shàh della Persia a conquistare il Laristan, che diede loro la chiave del Golfo Persico, li animarono ad impossessarsi dell’Asia turca, durante le guerre di Cipro, di Candia e della Morea.
Il grande signore di due mari e di due parti del mondo, titolo che Mohammed si diede dopo la presa di Costantinopoli, non sazio di nuove conquiste, mira ad estendere i confini del suo impero a danno dei principi suoi vicini.
Tra questi, i più potenti erano dalla parte dell’Europa: Venezia, che offriva alla civiltà l’antemurale dei suoi possedimenti in levante; dalla parte dell’Asia, il nuovo monarca persiano.
Venezia quindi e la Persia dovevano porsi d’accordo contro il comune naturale nemico, dacchè la Provvidenza destinava principalmente questi due stati a frenare l’ambizione di lui in Occidente ed in Oriente.
Quindi questa sottile rete secolare di interessi ed aiuti e, possiamo dire, di amicizia tra Venezia e la Persia aiutò al nuovo stato italiano intraprendere fruttuosi commerci e relazioni….