Affari d’oro
Nel 1574 Antonio Pesaro vendeva al Duca di Mantova, per 1150 ducati, una cassetta d’argento “indorada” con rubini, diamanti e smeraldi e il noto cronista Marin Sanudo riferisce di aver visto, il due ottobre 1531, a Rialto “in ruga di zoelieri, in man di sier Francesco Zen, baylo a Costantinopoli, uno “anello d’oro, sopra il qual è uno horologio bellissimo, qual lavoro dimostra le ore et sona, et quello vol mandar a vender a Costantinopoli”. Era al tempo Sultano di Costantinopoli Solimano II, il quale, a differenza dei suoi predecessori, amava moltissimo gli oggetti di oreficeria e di armi cesellate e niellate.
Il manufatto venne consegnato al patrizio Marcantonio Sanudo perché lo portasse a Costantinopoli pagandogli le spese del viaggio e dandogli un compenso di duemila ducati.