GIOVANNI DIACONO: LE DUE VENEZIE, L’UNA NATA DALL’ALTRA.
GIOVANNI DIACONO, autore del più antico testo cronachistici dedicato alla storia veneziana, a noi giunto, racconta le vicende che vanno dall’invasione dei Longobardi, all’anno 1008. In tale cronaca, egli esordisce dicendo che ci sono due Venezie. “Una è quella in cui si parla nelle antiche storie, la quale si estende dai confini della Pannonia fino al fiume Adda. Ne è capitale la città di Aquileia, nella quale il santo Evangelista Marco predicò il vangelo… L’altra è la Venezia situata nella zona insulare, che sappiamo esser situata nella zona insulare, nel golfo del mare Adriatico, dove le acque scorrono tra isola e isola.
In una splendida posizione, abitata felicemente da una numerosa popolazione, che per quanto è dato capire, dal nome e dagli annali, trae origine dalla prima Venezia. (cit.)
Venezia è la più giovane e la più antica delle città marinare italiane; giovane perché non sbocciò come Genova e Pisa da un municipio romano, antica perché non soggiacque mai ai barbari e si allacciò direttamente a Roma attraverso Bisanzio… Da Bisanzio ereditò molte tradizioni…: la tendenza all’accentramento, al controllo dello stato sulle branche principali dell’economia; l’amore per la magnificenza, il colore, il lusso e le industrie del lusso; la propensione a serbare per i propri cittadini il commercio marittimo invitando invece gli stranieri ad inoltrare per via di terra le merci venute dal mare … una diffidenza istintiva verso le innovazioni, un attaccamento al passato che rallentò lo sviluppo ma prolungò la sua vita (lo scriveva lo storico R. Serafino Lopez).