I797: I FRANCESI VOGLIONO LASCIARE UN MUCCHIO D’OSSA AGLI AUSTRIACI.
SIAMO nel dicembre 1797. Il giorno di Natale inizia lo svuotamento capillare dell’Arsenale. Che riprenderà vita lentamente: si potrà solo nel 1801 varare un’altra nave, la fregata Adria. In seguito la produzione aumenterà fino a toccare il picco nel nel 1805, alla fine del primo dominio austriaco.
Vengono anche spedite cinque navi venete, a rinforzare la gracile marina francese, in chiave anti inglese, insieme a tutte le artiglierie e munizioni e ogni altro genere di cose. Vengono affondate le navi rimanenti o rese insevibili o fracassate quelle a lavoro iniziato. Il resto viene venduto all’asta. Il grande Arsenale ora è un insieme di magazzini spogli.
Ma gli Unni francesi non si fermano qui, e portano via illegalmente dalla città tutti gli ori e argenti reperibili, tutto quello che non avevano già requisito i famosi commissari e i voraci ministri napoleonici. Ma il generale Seurier, plenipotenziario dell’armata, batte ogni record: sequestra addirittura i tre Inquisitori, chiedendo un riscatto come un bandito qualsiasi…
Allo spoglio sistematico della città il popolo reagisce inneggiando all’Austria che doveva subentrare di lì a poco, tanto che quel gaglioffo di Seurier scrive. Non è conveniente che in nostra presenza, voi oltraggiate alcun vessillo, voi dovete attendere la nostra uscita. E desiderosi di vendicarsi della città che li ha ospitati, ma anche insultati e sbeffeggiati, i soldati, man mano che partono, lasciano i luoghi in condizioni pietose, fracassando marmi, decorazioni antiche, e accanendosi specialmente sul Bucintoro, fracassato a colpi d’ascia; staccate le parti dorate, e accatastate, la mattina del 9 gennaio, nell’isola di san Giorgio Maggiore per darvi fuoco e recuperare il metallo prezioso…
Lo scafo del Bucintoro verrà ribattezzato Hidra e armato di pochi cannoni andrà a far la guardia alla laguna. Per finire i suoi giorni dapprima come cimelio storico, per essere alla fine demolito del tutto (1825). Alla fine qualche popolano, esasperato dalle razzie subite, uccide dei soldati francesi. Tre di essi verranno condannati, due in contumacia… mentre la Municipalità installata dai francesi non muove un dito per cercare di alleviare le pene dei “cittadini liberati dalla tirannia”.
Povera Venezia, poveri Veneti.. i secoli che seguiranno saranno un susseguirsi di situazioni tragiche e terribili. tanto che buona parte della popolazione veneta, migrerà per non morire di fame e pellagra.
E poi in Francia c’è magari qualcuno che pensa che siamo ingrati, a non ringraziarli, per averci liberati e resi civili col modello del loro stato centralista che l’Italia repubblicana ha riproposto da noi nel dopoguerra. Mah!
Uno dei tanti motivi che non mi fa sentire italiano.
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