LA FELLONIA DI NAPOLEONE VERSO VERONA, CITTA’ MARTIRE. QUELLO CHE NON INSEGNANO A SCUOLA.
Di Marco D’Aviano
Durante la prima campagna del Bonaparte in Italia il 17 aprile 1797 scoppiarono ovunque sollevazione dei Veneti contro i Francesi, Il Vescovo di Verona Giovanni Andrea Avogadro difese Verona contro i Francesi con tutte le sue forze, sacrificò persino gli argenti e le suppellettili delle chiese scaligere per finanziare l’acquisto di armi e rifornimenti per l’insurrezione delle Pasque Veronesi. Il 24 aprile i Francesi costringevano il popolo di Verona alla resa ed esigevano in ostaggio sedici dei principali cittadini, fra cui il vescovo.
Si svolsero processi sommari affidati alla corte marziale del generale Beaupoil, fucilazioni, deportazioni in massa e risarcimenti stratosferici: il generale Kilmaine confiscò la cassa pubblica, impose il pagamento di 1.800.000 lire tornesi, rapinò a più non posso capolavori pittorici, il consiglio giacobino obbligò alla consegna di ciò che si trovava nelle chiese e in altri luoghi di culto, infine dispose l’immancabile saccheggio del Monte di Pietà.
Attraverso Brescia, il 29 aprile, si videro passare incolonnati 2.700 militari veneziani, disarmati dopo gli scontri, verso i castelli di Milano e di Pavia. Ne morirono circa 1.800 per le marce strazianti e gli stenti: chi si fermava era abbattuto sul posto, sicché riusciranno a far ritorno in meno di mille.