PIETRO ARETINO E IL CATALOGO DELLE MERETRICI VENEZIANE
VENEZIA, RICCA E OPULENTA era anche la città con le “donnine allegre” più famose d’Europa. E non è un caso se da noi arriva Pietro Aretino, che del settore era grande estimatore. Infatti, nato ad Arezzo, muore nella nostra Capitale nel 1556…
Era giunto a Venezia il 25 marzo 1527, dopo essersi guadagnato il soprannome di “flagello dei principi”, sistemandosi a Rialto a palazzo Bollani dove ben presto si forma una corte di artisti e… cortigiane e quella casa sul canal Grande, diventa, si dice, il centro della cultura ma anche dell’eros. E’ in questo ambiente che nasce “la tariffa delle puttane di Vinegia” , un dialogo in terza rima in cui un gentiluomo veneziano (forse Lorenzo Venier) illustra a un amico forestiero pregi e difetti, citandole una per una, delle cortigiane della città e delle più abili ruffiane.
La più famosa di queste cortigiane è Zaffetta, la protagonista del poemetto “Il trentuno della Zaffetta” in cui un amico dell’aretino, (forse il patrizio Venier), per vendicarsi della bella Zaffetta, che una sera lo ha respinto, la invita a Chioggia per trascorrere una bella giornata, e poi la sera la fa possedere da 31 ospiti, uno dopo l’altro.
Un’altra pubblicazione fatta per divertire, ma che funziona anche da guida, è “ El catalogo de tutte le principali e più honorate cortigiane” che presenta 210 cortigiane di cui si da nome, indirizzo, tariffa. Scopriamo così che Antonia, ai Servi chiede 6 scudi, Adriana a S. Fosca, ma anche altre si accontenta di 1 e a Chiarettta sul Ponte de l’aseo, si può dare quello che si vuole.
Pietro Aretino “all’ombra della libertà veneta, poté senza pudore e senza coscienza, lodare ed esaltare coloro che lo ricoprivano di denaro, di gioielli, di vesti, ed offendere e calunniare chi disdegnava di tributargli simili regalie”. (Molmenti)
Giovanni Distefano Atlante storico della Serenissima